Erano gli anni 80, gli anni del Bar Menga, delle vasche sul corso, dei derby della Pallavolo, dell’università. Erano gli anni degli ellepi, e dei fratelli Lucchino ed il negozio di dischi in via Reno a Lamezia, accanto al supermercato Quattropi, in un quartiere che pullulava di gente ogni giorno, tra Upim, Standa etc. E noi su e giù per il meridione d’Italia, in auto, per raggiungere le città che ci ospitavano nelle trasferte, Napoli, Catania, Salerno, Siracusa, Palermo etc. Ed io in auto da buon allenatore, con la mia auto e con tutte la squadra al seguito. Accanto a me Pino Mercuri e poi la musica che ci accompagnava in primis il melodico Riccardo Cocciante, Venditti ed infine Pino Daniele. Pino Daniele in pieno agosto aveva fatto il pienone allo stadio guido D’Ippolito ed era arrivato a Lamezia con la sua grande e mitica band: Tony Esposito, Enzo Avitabile, Tullio de Piscopo e James Senese. E poi noi in auto su e giù per mezza Italia e Pino Mercuri ad accompagnare Pino Daniele con il cruscotto della macchina a fare da percussioni: “Yes I know my way” era il pezzo numero uno delle nostre trasferte.
BLOG. «Yes I Know my way»… Giampiero Scarpino racconta il grande Pino Daniele
Sono passati dieci anni dalla morte di Pino Daniele e dal Suo 70esimo compleanno. Il 4 gennaio 2015 ci lasciava dopo aver cantato pochi giorni prima nel Capodanno Rai.
Chitarrista autodidatta, ha saputo creare un linguaggio musicale innovativo, intrecciando la tradizione napoletana con generi provenienti da altre culture. Fin dagli esordi con ‘Terra Mia’ (1977) e il successivo ‘Pino Daniele’ (1979), la sua ricerca musicale si è distinta per originalità. Ma è con ‘Nero a Metà’ (1980) che la sua musica raggiunge il grande pubblico. Un mix di Napoli con il soul, il blues e il jazz in un modo profondamente personale.
Quanti successi: ‘Vai Mo” (1981) e ‘Bella ‘mbriana’ (1982), ‘Musicante’ (1984), il doppio live ‘Sciò’ e ‘Ferryboat’ (1985).
Con la sua voce graffiante Pino Daniele si è esibito sui palchi più importanti, aprendo il concerto di Bob Marley, partecipando a festival jazz internazionali, suonando a Cuba, in Canada, a Parigi e all’Arena di Verona. Il talento di Pino Daniele ha conquistato anche il cinema: ha firmato le colonne sonore di film di Massimo Troisi, come ‘Ricomincio da tre’ e ‘Pensavo fosse amore invece era un calesse’. Si inventa un Napule’ da brividi, Anna Verrà, Tu dimmi quando, Io so pazzo, Se mi vuoi, Notte che se ne va, Na tazzulella e cafè etc etc, Ogni canzone qui riportata è come se l’ascoltassimo leggendo.
Gli anni ’90 sono stati costellati di successi: ‘Mascalzone Latino’ (1989), ‘Un Uomo In Blues’ (1991) con l’indimenticabile ”O scarrafone’, ‘Sotto ‘O Sole’ (1992), ‘Che Dio Ti Benedica’ (1993) con la collaborazione di Chick Corea, e il live ‘E Sona Mo”. Con ‘Non calpestare i fiori nel deserto’ (1995), con la partecipazione di Irene Grandi e Jovanotti, conquista il Festivalbar. Numerose le collaborazioni dal vivo con artisti come Eros Ramazzotti, Ron, Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia. ‘Dimmi cosa succede sulla terra’ (1997), con Giorgia, Noa e Raiz, ha vinto dieci dischi di platino e il Festivalbar. L’anno successivo ha celebrato i suoi 20 anni di carriera con ‘Yes I know my way’, con la partecipazione di Jim Kerr dei Simple Minds. Con ‘Medina’ (2001) ha esplorato le sonorità del Nord Africa, fondendole con la melodia italiana e il rap napoletano.
Dal 2001 in poi tantissimi successi e tantissime collaborazioni con i più grandi artisti del mondo. La scomparsa improvvisa di Pino Daniele, il 4 gennaio 2015 ha lasciato un vuoto incolmabile. Attraverso le testimonianze dei figli oggi Pino riappare su YouTube ed allo Stadio Maradona di Napoli con il fantastico e sublime singolo postumo ‘Again’, uscito un mese fa e che in soli 7 giorni ha raggiunto la vetta della classifica EarOne Airplay.
Nel documentario ‘Pino’ di Francesco Lettieri, nelle sale il 19 gennaio, è la stessa voce di Pino Daniele a raccontare i propri sogni, le lotte, le delusioni, i traguardi e il rapporto con amici e colleghi, grazie a una lunga intervista video inedita rilasciata al giornalista Federico Vacalebre, che firma il soggetto del documentario insieme a Lettieri. “Per la prima volta – racconta il figlio Alessandro Daniele – ho dato accesso completo agli archivi della fondazione, materiale fotografico e video mai pubblicati. Dall’infanzia fino al 2014: c’è veramente tutta la sua vita”.
Per sostenere l’arte c’è il ‘Musicante Award – Premio Pino Daniele’, il contest, ideato dalla Fondazione, che offre a giovani musicisti l’opportunità di emergere e sviluppare la propria carriera. Il 18 settembre 2025 in Piazza del Plebiscito a Napoli si terrà ‘Pino è – Il viaggio del musicante’, uno show evento che vedrà sul palco grandi nomi del mondo della musica. Una grande festa nella sua città con tanti ospiti, artisti, musicisti, amici e colleghi. Pino Daniele a dieci anni dalla sua scomparsa, resta un’icona della musica italiana.
Giampiero Scarpino