Durante la visita il monarca avrà l’opportunità di “deliziarsi con le prelibatezze culinarie preparate per i suoi fedeli sudditi con un generoso budget di due sterline al giorno”, ha aggiunto il fondatore di Wikileaks. “Potrà assaporare le teste di tonno mescolate e i pasti riproposti forse fatti di pollo. E non si preoccupi, perché a differenza di istituzioni minori come Alcatraz o San Quintino, non ci sono cene in comune in una sala da pranzo. A Belmarsh, i detenuti cenano da soli nelle loro celle, assicurando la massima intimità con il loro cibo”, ha poi sottolineato.
La lettera inviata a Carlo assume anche contorni tragici: “Avrà l’opportunità – scrive Assange – di portare i suoi rispetti ad un omosessuale che era stato deportato nel Brasile di Bolsonaro e che si è tolto la vita a soli otto metri dalla mia cella”. “Vi imploro, re Carlo, – si legge in conclusione – di visitare la prigione di Sua Maestà a Belmarsh, perché è un onore degno di un re. Quando inizierete a regnare ricordate sempre le parole della Bibbia di re Giacomo, che dice che sono beati i misericordiosi”. Dall’aprile del 2019, Assange è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, da cui si sta battendo contro la richiesta di estradizione negli Stati Uniti, dove è accusato di spionaggio per la diffusione online di decine di migliaia di documenti riservati.