“Non importa alle destre di far crescere il Paese e così ricorrono a frasi fatte e strategie: prima erano i giubbotti, ora sono le mascherine tutte diversificate – è critico Gullotta – ma il punto è che le destre non hanno programmi e fanno solo costantemente campagna elettorale. Del cittadino non gliene frega niente”.
Per quanto riguarda invece le polemiche sul 1 maggio e il caso Fedez-Rai, “la lettera di Fedez sul palco del Concertone è stata giusta, perfetta. E ha fatto bene anche a chiarire qualcosa che aveva subìto esprimendosi liberamente con educazione e civiltà, informando il pubblico da cittadino, laddove di contro c’è stata una cosa che non dovrebbe esistere nel 2021 in un servizio pubblico e cioè la censura che, anche se silenziosa, nel nostro Paese così democratico, ahimè, c’è sempre stata, nascosta, massonica”, denuncia all’Adnkronos un modus operandi, per l’appunto censorio, che a suo parere in Italia non sarebbe una novità. “Da cittadino – rimarca l’attore – ha sentito il bisogno di chiarire qualcosa che aveva subìto prima di andare in onda. Non si può accettare che qualcuno decida cosa puoi dire e cosa non puoi dire. Non posso che essere accanto a Fedez”.