Il giorno dopo la finale sanremese, il terzo classificato Brunori Sas arriva alla conferenza stampa e scherza con i giornalisti e i fotografi: “Se avessi vinto io Sanremo, all’ Eurofestival avrei avuto problemi a presentarmi con un look da parroco.”

Detto con l’accento cosentino Brunori ha fatto il pieno di simpatia. In Calabria,  ma anche oltre, c’è febbre altissima per Brunori SAS, un cantautore che avevamo poco approfondito pur sapendo della sua esistenza. YouTube ormai è una vera enciclopedia: scegli tu l’argomento e subito lo vedi. Dagli highlights delle partite di calcio di serie A e B mi compare Frassica a Sanremo e poi da Fazio. Frassica a Sanremo con il libro su Cristiano Malgioglio non si può sentire: l’ostetrica con un braccio solo, Cristiano che chiama il papà Babà, dice pasta al posto di basta ed i genitori che gli fanno mangiare babà e pasta e lui da bambino pesava 100 kg.

Terminano i sei minuti di Frassica e compare lui Dario Brunori. Prima in compagnia di Michela Giraud e poi ospite a Tintoria #196. A Tintoria racconta la sua vita, la gioventù in un paesino di 400 anime, l’amore per la Calabria, con una serie di battute o termini cosentini da tenerti allegro. Inizia a cantare a 32 anni e dice anche come;  anche qui risate; beve vino in diretta, la platea lo applaude e lui  “si sciala” a parlare della sua Calabria. Con la comica Michela Giraud è uno spasso: Michela gli rimprovera il modo di vestire,  il comportamento sempre serio, la sua calabresita’, cerca di dargli un look diverso ma alla fine cede convinta da Brunori che il vero atteggiamento è quello del cantante calabrese.

Brunori è uno spasso, la battuta sempre pronta in tutta la sua calabresita’. Da lì altri video, altre battute altre risate. Ma anche video dove Brunori canta e canta bene specie quando canta Dalla a Verona davanti a Carlo Conti. La febbre per Dario Brunori si fa sempre più alta. “Nu simpaticuni” come direbbero a Cosenza. San Fili lo ama, tutta la Calabria lo ama. Il terzo posto è un primo posto.  Primo e secondo giovani vincitori amati dai giovani e terzo il “ragazzo di Calabria”. Ed allora appuntamento su YouTube per vedere tutti i video di un Brunori che c’era già prima di Sanremo. La “cartella di 40 righe “del mio articolo raccontano poco. C’è  veramente tanto ancora da vedere, ascoltare ed anche ridere dalla simpatia di Dario Brunori.

Era presente silenzioso sulla rete e noi non lo sapevamo e non lo conoscevamo, bravo nel suonare, bravo nel cantare, bravo nel comporre ed altrettanto bravo con la sua ironia e le sue battute sarcastiche. Rivedendo il suo saltello di Sanremo e riascoltando L’albero delle noci, gridiamo a gran voce: Viva Brunori, viva l’Albero delle Noci, San Fili e la Calabria.