“Mi sta tacciando di voler difendere una cosa che non voglio difendere”, dice Galli con una manovra evasiva. “Lei sa che i luoghi in cui si diffonde sono i mezzi di trasporto, le metropolitane, forse la scuola, con i ragazzi che infettano padri e nonni. Il contagio non è favorito da chi esce la sera, ma dall’assembramento serale e quello si può controllare. Io non sono un virologo, ma cerco di ragionare”, l’azione di Cacciari. Galli, però, è perentorio: “Su questo non ragiona”. Il medico, da mesi, viene accostato all’ala pessimistica dell’esercito di virologi e esperti.
“Io Cassandra? Me lo sono detto tante volte da solo, non c’è problema. Non mi diverto ad essere pessimista. Ma un po’ di sano pessimismo avrebbe salvato vite a tempo debito. Mi stanno dicendo di tutto, con i fiancheggiatori di certi giornali e di una certa politica. Se dati e opinioni tecniche vengono strumentalizzati… lo scenario politico di questo paese è di assoluto squallore. Cosa dobbiamo fare?”, dice, prima di tornare a bocciare le riaperture decise il 26 aprile. “Abbiamo avuto una serie di aperture, non potevamo aprire in sicurezza con i numeri che avevamo. Vediamo come sarà la situazione verso la fine del mese. Mi auguro che la progressione dei vaccini riesca a compensare i danni delle aperture e a darci respiro”.