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1 febbraio 2025

News cultura, spettacolo, eventi e sport

GIUDIZI UNIVERSALI #5.03. «Red Canzian a Lamezia… 100 parole non bastano»


di Gianlorenzo Franzì

Alla fine di Centoparole vorrei trovarvi un po’ più felici. e se qualcosa nel vostro modo di pensare sarà cambiato, e comincerete a volervi bene, sentendovi unici e liberi, allora questo libro avrà avuto un senso”: 54 anni di vita (su 73) spesi al servizio del pubblico e dell’arte, tra palchi, libri, dischi, quadri. È Red Canzian a parlare, presentando così il suo nuovo libro, il quinto, dal titolo CentoParole (per raccontare una vita) edito da Sperling & Kupfer, presentato il 31 gennaio al Teatro Politeama di Lamezia Terme Sambiase, e anticipato nella conferenza stampa il 30 gennaio al Museo Archeologico.

Una tappa del suo tour fortemente voluta da Stefania Mancuso, archeologa e attualmente direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, e organizzata dal comune di Lamezia Terme con lo stesso Museo Archeologico lametino: un incontro che sottolinea la volontà di aprire le porte del museo alle commistioni culturali, partendo dall’importanza di dare valore ad ogni forma di espressione artistica.

La conferenza stampa

Dice infatti la dott.ssa Simona Bruni, direttrice del Museo, “i musei sono strutture architettoniche ma soprattutto contenitori che raccontano storie. Storie attraversate da testimonianze materiale, da reperti che non sono mai silenti: perché ci raccontano delle emozioni e una serie di radicamenti e costituzioni, evoluzioni, involuzioni, e passi che hanno attraversato e ci attraversano perché noi siamo il risultato della Storia. Per questo noi crediamo nella condivisione di spazi che devono diventare comunità ad un’idea generale di arte, perché la cultura è generale, e sfogliare la storia condivisa attraverso parole è una cura dell’anima. Io spero che questo sia uno dei grandi fini di questi esperimenti culturali

Durante la conferenza stampa, la dott.ssa Mancuso ringrazia l’amico Red sottolineando che il passare degli anni crea la necessità di nuove sperimentazioni: e questo sperimentare lo ha fatto approdare alla scrittura di un libro che ha una concezione geniale, che evita nuovamente il passaggio autobiografico perché “in realtà è riuscito a comporre un puzzle di parole in cui ad ognuna di esse ha affidato un pezzo della sua sensibilità, della sua vita, della sua storia. Ed è quindi questo un esperimento interessante: perché oggi che i libri hanno difficoltà ad essere letti, la capacità di scrivere in frammenti, in parti, per rappresentare poi la lunga storia del libro è qualcosa di geniale. Appena il libro è uscito ho chiamato subito Red per dirgli che doveva programmare una tappa del suo book tour qua a Lamezia, perché la Calabria non può rimanere fuori dal tuo giro, e lui ne è stato profondamente felice. Perché credo che la Calabria ha davvero bisogno, come sta facendo, di entrare nei circuiti nazionali. Abbiamo poi fatto la proposta al Comune”, continua la dott.ssa Mancuso, “al Sindaco, all’assessore Spinelli, che hanno subito accettato entusiasticamente”.

Non si poteva non cogliere un’occasione del genere”, ha confermato la dott.ssa Spinelli, “poco fa abbiamo avuto occasione di fare un piccolo giro nel nostro museo archeologico insieme a Red Canzian. La sua musica è stata la colonna sonora della vita di tantissimi di noi: ma il fatto di aver potuto condividere con lui pezzi della sua vita, attraverso le pagine di un libro, è un segno di grande generosità e sensibilità. Lamezia come città si caratterizza per potersi fregiare del titolo di Città che Legge, perché nella nostra mission abbiamo una serie di iniziative che portiamo avanti con il contributo di tante realtà importanti. Un Museo che apre -non solo oggi- le sue porte ad una serie di iniziative per caratterizzarsi non solo come luogo per guardare al passato per capire il presente ma anche come luogo nel quale oggi, in maniera attuale, ci si possa confrontare e incontrare magari anche i giovani, è qualcosa di eccezionale.2whatsapp-image-2025-01-31-at-11-48-533whatsapp-image-2025-01-31-at-11-48-53 6whatsapp-image-2025-01-31-at-11-48-54 7whatsapp-image-2025-01-31-at-11-48-54 8whatsapp-image-2025-01-31-at-11-48-54

Le parole di Red

Come dire di no a delle donne che parlano con questo entusiasmo?”, esordisce Red. “Quando la professoressa Mancuso mi ha chiamato, quando l’amica Stefania mi ha chiamato, sono stato bel felice di dire di si. Prima di tutto perché amo la Calabria, e si vede perché ho dei collaboratori calabresi da un bel po’ di anni con i quali lavoro benissimo (il manager attuale di Red è Danilo Mancuso, di Lamezia Terme, ndr) ... e poi mi piace quello che ha detto l’assessore: i ragazzi vanno portati alla lettura, vanno aiutati a capire il bello, qualcuno ha detto che sarà proprio il bello a salvare il mondo. Soprattutto al Sud abbiamo bisogno poi che i ragazzi non vadano via, che si innamorino della loro terra, per farla conoscere e per farla crescere. Quello che trasferisco con questo libro non è certo la mia biografia, che è già stata scritta tante volte, ma avevo voglia di raccontare che nella vita è possibile farcela. Io sono partito molto povero, in una casa di due stanze, ho avuto prima di tutto la fortuna di avere due genitori che sono stati i miei primi fan, e che quindi aiutavano i miei sogni; e poi anche la forza di credere da sempre e davvero nella bellezza di quei miei sogni e di non aver paura dei fallimenti, con il coraggio di osare e di buttarmi.

Abbiamo quindi chiesto a Red se il percorso partito dalla scrittura musicale, continuato poi nella scrittura di un’opera pop (Casanova Opera Pop) e anche nei libri (fin dal 1992, con Magia dell’albero, 1992, Fabbri Editore), e sboccato oggi nelle parole di un libro, sia stato una sorta di percorso inevitabile e naturale, proprio per la necessità di aprire sempre di più gli orizzonti della scrittura. “Io scrivo musica per le canzoni, non le parole, proprio perché non riesco a sintetizzare tanti significati in poche parole, come si fa invece per i testi delle canzoni”, dice Red, “io scelgo di scrivere libri proprio perché sono incapace di raccontare qualcosa in poche parole. Mi piace tornare sopra alle idee, allargare lo sguardo, elaborare: e allora la canzone sì, è una gabbia troppo stretta per me. Io sono passato attraverso tante cose e in ognuna ho messo lo stesso cuore e la stessa curiosità: quello che non ho mai perso è proprio la capacità di stupirmi ancora. Mi prendono in giro a volte perché mi commuovo davanti ai tramonti. Sono sempre contento di affrontare ogni volta qualcosa di nuovo, è con questo concetto che mi approccio ai miei progetti nuovi.

 

Gli anni, i posti, le ore

Ed è proprio vero che Canzian ha l’incontrovertibile qualità di non spaventarsi di fronte ai cambiamenti, alle novità; oltre ovviamente ad una sensibilità spiccata e profonda, caratteristica essenziale per un’artista.

https://www.youtube.com/watch?v=JCQxVyOUhrI 

Parsifal, un cavaliere alla ricerca dell’amore: questo doveva essere il titolo del primo disco dei Pooh -il sesto per loro, uscito nel 1973- con il nuovo bassista Red Canzian (al secolo, Bruno) che sostituiva il profugo per amore Riccardo Fogli.  Ventiduenne studente di psicologia a Padova, Red aveva l’esperienza del rock progressive nei suoi due precedenti gruppi (i Capsicum Red egli Osage): e sicuramente qualcosa di suo lo porta, perché se il successo dei Capsicum era stato un brano ripreso da Beethoven, Patetica, sicuramente il sinfon-rock dei Pooh dell’album capolavoro Parsifal deve qualcosa al giovane belloccio veneto.

Certo, anche gli altri Pooh erano spinti dal produttore Gianluca Lucariello verso il sinfonico: era una traccia l’orchestra voluta nel disco e nel tour del precedente Alessandra, ma certo con l’album del ’73 sembrano volersi svincolare ed emancipare dai pezzi fatti su misura per le hit parade, attraverso intro da prova d’orchestra, l’organo à là Procol Harum, il tempo di valzer, i fiati e i cori un po’ Beach Boys, gli archi morriconiani, le slide e il moog de L’Anno, Il Posto, L’Ora (prima traccia di Parsifal, introdotto proprio da Red, e che nella precedente e mai pubblicata versione -1972- con l’inciso di Riccardo Fogli aveva un ritornello completamente differente).

https://www.youtube.com/watch?v=4K2OEMvAjlw

Nella title-track, un pianoforte classico introduce il cantato: subito dopo, su un tappeto di mellotron Dodi Battaglia fa il suo primo assolo, seguito dal secondo che traghetta il brano verso la sponda strumentale e un da un terzo (il più ispirato) dove sono tanti i richiami barocchi a Nico di Palo dei gloriosi New Trolls,  ma che fissano il chitarrista come uno dei migliori degli anni Settanta e non solo.

Negli anni, Red è stato anche autore di alcuni tra i più grandi brani dei Pooh (Lettera da Berlino Est, Stella del Sud, Se C’è Un Posto Nel Tuo Cuore) insieme al fedele Stefano D’Orazio: fino ad iniziare una carriera parallela da solista che nel 2018 lo ha portato a Sanremo con Ognuno Ha Il Suo Racconto, coltivando sempre la sua passione per la pittura. Perché Red dipinge anche, ma con la mano sinistra: negli anni Settanta opere naif ispirati alla pittura slava, oggi quadri post-impressionisti con influenze da Giuseppe Ciardi.

È del 2022 la sua opera Pop Casanova, dedicata alla Venezia del ‘700 e tratta dal romanzo Giacomo Casanova – La Sonata dei Cuori Infranti di Matteo Strukul.

 


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