Quando Otello Profazio iniziava la sua carriera artistica, il festival di Sanremo contava appena tre anni di vita, i dischi erano a 78 giri e la televisione non era ancora nata.
Mentre nelle canzoni dell’epoca poco o nulla trapelava dell’Italia vera, ingombra delle macerie della guerra e flagellata da un’emigrazione biblica, il suo esordio discografico, ‘U ciucciu, cantava le vicende di un uomo che, ancor più della moglie, rimpiange il suo asino, animale per definizione prosaico e legato al mondo della terra. Aveva così inizio una carriera che, da più di mezzo secolo, costituisce un fenomeno unico nel panorama italiano.
Profazio, ha saputo come pochi raccontare l’anima del Sud italiano con fantasia, ironia e amarezza. Maestro, esecutore, compositore e ricercatore nato a Rende nel 1934, ha iniziato la sua attività nei primi anni Sessanta, ha rappresentato un efficace compromesso tra un modo di riproporre la canzone popolare con rigorosi criteri di fedeltà filologica e un tentativo di personalizzazione, sempre nei limiti del buon gusto, del materiale canoro tradizionale.
Ospite fisso in Rai e in radio, partecipante al Disco per l’estate, al Cantagiro, da lui noi non possiamo far altro che imparare sulla nostra terra, ascoltandolo con l’entusiasmo con cui si ascolta un racconto d’altri tempi.
E a distanza di tanti anni ancora Otello Profazio dimostra di essere sulla scena e di meritare grandi elogi e riconoscimenti, è notizia di poche ore che Stan Ridgway, Otello Profazio e Sergio Staino sono i Premi Tenco 2016 che saranno consegnati durante la quarantesima edizione della «Rassegna della canzone d’autore», in programma dal 20 al 22 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo.
La notizia arriva proprio alla vigilia della presentazione ufficiale del suo nuovo lavoro discografico – prodotto dalla Marasco Comunicazione – «La Ballata del bergamotto… e tante altre vecchie, nuove e di mezzo tempo…» dove Profazio propone alcuni inediti e vecchi suoi successi riarrangiati.
E’ la conferma che il grande cantastorie ha ancora molto da dire e da far conoscere ad un pubblico che continua ad apprezzarlo anche nei suoi tanti concerti dal vivo dove la parola e la voce sono i protagonisti di un racconto che vuole essere di conoscenza e di riflessione anche e soprattutto per le nuove generazioni.
Potremmo ammirarlo dal vivo ad esempio il 17 agosto a Santa Severina in occasione del Premio Manente 2016 e il 10 settembre a Reggio Calabria per la sua tradizionale «Penultima Sagra del Cantastorie».