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31 dicembre 2024

Prima pagina

«Il Te Deum di questa sera. Buon anno da San Damiano con una magica riflessione» di Giampiero Scarpino


Il 31 Dicembre nelle Chiese Cattoliche del mondo si recita il Te Deum di ringraziamento a Dio per l’anno trascorso. Nella preghiera gli si affida anche l’anno che verrà. Il Santuario di San Damiano in Assisi è un luogo a me tanto caro. Qui il Crocefisso parlò a San Francesco e qui visse e morì Santa Chiara. Oggi è scuola di noviziato francescano e meta di ritiri spirituali dei giovani di tutto il mondo. Qui dal 1994 accompagno giovani ed adulti in pellegrinaggio ad Assisi e tutti sanno che  San Damiano per me è come sentirsi a casa . In un ritiro spirituale, terminato il Vespro, Fr. Antonio dialogò con me sulla fede e fece una bella considerazione sul Te Deum: ” tutto nasce da insegnamenti recepiti nei secoli da Sacre Scritture e da uomini e donne oggi anche Santi che hanno perseverato a trasmettere i messaggi che il Maestro ha dettato al mondo. Tra questi l’essere e il non apparire . Se oggi non sei consapevole di ciò che sei non puoi pretendere di poter vivere una vita “regolare”.  E continua a raccontarmi con voce soave: “Santa Chiara ci insegna che l’essere per una persona è la cosa più importante . Oggi si potrebbe paragonare l’essere al carisma . Chi è carismatico non deve apparire ma già è ; più si è , più sei umile , saggio , empatico e quindi carismatico . Il cattolico di oggi che è, accetta e crede in Dio che ti ha dato la vita e suggerito il buon vivere . La vita oggi si vive a 360 gradi . La vivi molte volte influenzato dall’oggi frenetico, irrispettoso e talvolta traditore . Ecco perché devi recepire il mondo di oggi partendo dall’essere e dall’io”.
Continua ancora il frate con la luce negli occhi: ” E quell’io il 31 Dicembre , ti porta a cercare il silenzio e davanti a Dio osservare ed approfondire il tuo bilancio annuale. In generale, un bilancio a volte travolto dagli eventi, molti negativi, alcuni tragici che mettono in testa alle persone mille interrogativi . Siccome “sei ” e la vita è la tua , quello è il giorno del bilancio annuale e ti confronti con Dio e preghi il Te Deum. Conclude così la sua introduzione il giovane frate alzando gli verso il Santuario.

Nella Chiesa cattolica il Te Deum è legato alle celebrazioni di ringraziamento; tra le tante è tradizionalmente cantato durante alcune solennità, come la sera del 31 dicembre, per ringraziare il Signore dell’anno appena trascorso.

L’origine del canto era attribuita a San Cipriano di Cartagine. Secondo una leggenda dell’VIII secolo, si è sostenuto che fosse stato composto a quattro mani da Sant’Ambrogio e da Sant’Agostino il giorno di battesimo di quest’ultimo (Milano,386) per questo è stato chiamato “inno ambrosiano”.
Studi attribuiscono la redazione finale a San Niceta Vescovo alla fine del IV secolo. Il Testo lo si può scaricare da internet.
Ed ecco ancora le parole di Fr. Antonio: Caro Giampiero, “la prima parte è una totale lode a Dio . “Noi Ti lodiamo, Ti proclamiamo.O eterno Padre, tutta la terra Ti adora. A Te cantano gli angeli e tutte le potenze dei cieli:Signore Dio dell’universo.I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Ti acclama il coro degli Apostoli e la candida schiera dei Martiri; le voci dei profeti si uniscono nella Tua lode;  la Santa Chiesa proclama la Tua gloria, adora il Tuo unico figlio, e lo Spirito Santo Paraclito.
Qui inizia la lode a Cristo : “O Cristo, Re della gloria, eterno Figlio del Padre, Tu nascesti dalla Vergine Madre per la salvezza dell’uomo. Vincitore della morte,
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Una terza parte è una richiesta di affidamento e di aiuto: “soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col Tuo sangue prezioso. Accogli noi nella Tua gloria
nell’assemblea dei Santi. Salva il Tuo popolo, Signore,  guida e proteggi i Tuoi figli.
Una parte finale è l’esame di coscienza , il dire la verità e l’impegno dell’essere umano davanti a Dio  : “ogni giorno Ti benediciamo, lodiamo il Tuo nome per sempre. Degnati, Signore,  di custodirci senza peccato. Sia sempre con noi la Tua misericordia: in Te abbiamo sperato”.
L’ultimo versetto è l’ ammettere che l’essere uomo non basta davanti alla potenza della Vita e dell’Eternità. Conclude infatti così la preghiera del Te Deum: “Pietà di noi, Signore, pietà di noi. Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno”.
Una catechesi bellissima di un frate che oggi desidero trasmettere in questo articolo. Con la tanto desiderata pace del nostro cuore ,dopo cotanta poesia e preghiera,  non resta che amarci tutti ed augurarci Buon Anno .
Giampiero Scarpino


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