Inizia a prendere forma a Petilia Policastro, la sezione cittadina dell’Anpi. Negli scorsi giorni, a margine della Festa di Liberazione del 25 aprile, una partecipata tavola rotonda si è svolta nel circolo del Partito Democratico del segretario Giancarlo Scandale. Nella città dei partigiani Giuseppe Pace ed Eugenio Ierardi, nel corso di una tavola rotonda moderata dal giornalista Francesco Rizza, si sono confrontati Filippo Sestito della segreteria nazionale “Arci Aps”, Giusy Acri e Davide Dionesalvi rispettivamente presidente e vice presidente dell’Anpi provinciale e Marilena Curcio. Dopo alcuni interventi del pubblico, le conclusioni sono state tratte da Vincenzo Calò che, nella segreteria nazionale dell’Anpi, è delegato per il Sud.
Nel corso della serata, una tessera onoraria della sezione è stata donata a Santa Ierardi, cognata del partigiano Giuseppe Pace che tanto si è impegnata per farne ritornare a Petilia i resti mortali che, dopo la morte nella battaglia di Chignano, erano stati seppelliti nelle Marche.
Da parte dei vari partecipanti al confronto è stata sottolineate la necessità di mantenere vive le idealità dell’antifascismo. La nascita dell’Anpi a Petilia Policastro, ha sottolineato Francesco Rizza, vuole offrire un presidio di legalità e confronto nella nostra città. “Nel rispetto della Costituzione, dell’antifascismo e della Pluralità – ha sottolineato – il nostro sguardo sarà rivolto anche al mondo dei giovani e della scuola. In un momento in cui il confronto e la politica a detta di qualcuno devono essere “liquide” perché le ideologie sono state descritte come il peggio dei mali possibili, noi difendiamo il nostro diritto di essere idealisti, schierati, antifascisti”. Nell’intensa girandola degli interventi, Filippo Sestito ha sottolineato come “spesso i festeggiamenti del 25 aprile sono stati ruotune. Mai come quest’anno, invece, sono ritornati alla loro importanza per tutta una serie di accadimenti della politica nazionale. Abbiamo il dovere di ricordarlo anche in Calabria dove la sinistra ha una storia di impegno ed anche a Petilia dove il Pci ha una storia seria”.
Quale l’inpegno dell’Anpi? Giusy Acri, portando il proprio saluto, ha ricordato come è necessario “non farci ingannare da chi vuole ingannarci. La storia è una disciplina oggettiva, seria ed acclarata e testimonia che in Italia si è deciso che il fascismo è un fatto illecito. Ecco perché dobbiamo onorare la memoria ed è necessario essere uniti per migliorare la nostra società che non deve prevedere il ritorno al passato e rigurgiti fascisti”. Parlando a nome degli iscritti petilini, Marilena Curcio ha sottolineato come “siamo noi le nuove sentinelle della democrazia, dei diritti indissolubili della nostra Costituzione. In un periodo storico particolare come quello che stiamo vivendo, fatto di ingiustizie, corruzione, giochi e fame di potere in cui abbiamo conosciuto pandemie, morti e guerre non molto lontane da noi, abbiamo toccato con mano la disumanità politica ed umana a Steccato di Cutro ma abbiamo percepito che i valori della solidarietà, della fratellanza e della pace vanno tutelati, salvaguardati e protetti. Siamo noi i pescatori di Cutro”. “Quello che ci ha portato qua – ha concluso Vincenzo Calò con un intenso intervento – è innanzitutto un debito di riconoscenza nei confronti della Guerra di Liberazione. Vogliamo continuare ad esserci con i nostri valori, come quello dell’interculrura mentre nel mondo ci sono 59 guerre di cui non si parla”.
La sezione Anpi di Petilia Policastro.