Jim Morrison è vivo? Una docu-serie 'risveglia' il mistero
3 luglio 2025

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La leggenda di Jim Morrison


Il 3 luglio del 1971 moriva a Parigi l’unico, vero, iconico, erotico sciamano del rock

Jim Morrison, l’iconico ed erotico sciamano del rock, scomparve a Parigi il 3 luglio 1971 a soli 27 anni ma continua ad incantare intere generazioni. La sua tomba si trova presso il cimitero degli artisti di Père-Lachaise, quarto sito più visitato di Parigi, tuttora meta di pellegrinaggi di ammiratori e ammiratrici che arrivano da tutto il mondo.

James Douglas Morrison, detto Jim, fu cantante, autore, musicista, leader carismatico dei Doors nei favolosi anni 60, genio ribelle della musica rock, fine e originale intellettuale sulla scia della Beat Generation, dei poeti maledetti dell’Ottocento, di Nietzsche, dei miti e dei filosofi greci, ma soprattutto eterno poeta della libertà: «Sentite, la vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità. Apre tutte le porte. E voi potete passare per quella che preferite».

La vita

Jim Morrison nacque a Melbourne, in Florida, l’8 dicembre 1943. Figlio di un ammiraglio della Marina americana, trascorse infanzia e adolescenza poco serene a causa dei continui spostamenti della famiglia. Nel 1955 si trasferì a San Francisco e qui la formazione culturale del ragazzino inquieto ed erudito fu segnata dalla frequentazione della libreria City Light Books di Lawrence Ferlinghetti, amico di Kerouac e Ginsberg. Studente brillante e ribelle, vagò ancora un po’ tra luoghi ed esperienze più disparate, poesia, musica e uso di sostanze stupefacenti fino al 1964, quando si stabilì a Los Angeles e si iscrisse, contro la volontà della famiglia, alla Scuola di Cinema.

Nel 1965 conobbe Ray Manzarek con il quale fondò il gruppo The Doors, il cui nome fu ispirato da una frase di William Blake, poeta inglese del Settecento: If the doors of perception were, cleansed,
everything would appear to man as it is, Infinite (“Se le porte della percezione fossero spalancate, tutte le cose apparirebbero all’uomo come realmente sono… infinite”)

La leggenda

Con The Doors nacque anche la leggenda di Jim Morrison, da quelle Porte uscirono pietre miliari della storia della musica come Light my fire, The end, Riders of the storm, solo per citarne qualcuna, 6 anni di esibizioni sfrenate, 7 album, 135 milioni di dischi venduti. «Mi interessa qualunque cosa abbia a che fare con la rivolta, il disordine, il caos, in particolare le attività apparentemente prive di significato. Mi sembra sia questa la strada per la libertà», diceva, trasformandosi sul palco in un vero sciamano, dal talento e dalla presenza fisica impressionanti. I travolgenti concerti spesso erano accompagnati da disordini e interventi della polizia.

Jim Morrison nel 1969 fu il primo artista ad essere arrestato sul palco e condannato per atti contrari alla morale e bestemmia in luogo pubblico segnando l’inizio del declino della band. Nel 1970 Morrison, dal fisico ormai minato da alcool e droga, portò a termine una serie di concerti e sposò con rito neopagano Patricia Kennealy, anche se la sua compagna “cosmica” e musa ispiratrice era da anni Pamela Courson. Nel marzo 1971 decise di trasferirsi a Parigi seguendo proprio Pamela che vi abitava già da qualche mese.

La morte

Jim Morrison era già stato a Parigi e si era innamorato follemente della città che aveva dato i natali ad artisti che tanto amava. La sua intenzione era probabilmente quella di vivere nell’anonimato, finalmente lontano dai deliri di pubblico degli Stati Uniti, limitare gli eccessi e dedicarsi solo alla poesia, la sua vera dimensione. Fu visto spesso presso ritrovi di artisti, come la libreria Shakespeare and Company e i locali di Saint Germain, insieme a Pamela e ad altri amici.

Il 3 luglio 1971, alle sei del mattino, Jim Morrison fu ritrovato morto nella vasca da bagno da Pamela Courson. Causa ufficiale della morte,  arresto cardiaco, purtroppo le dipendenze e la tendenza all’autodistruzione che esse portano con sé avevano vinto. Il mito fu sepolto nel cimitero degli artisti il 7 luglio alle 8,30 del mattino, in dieci minuti e alla presenza di sole cinque persone.

Aveva 27 anni, come Jimi Hendrix e Janis Joplin morti pochi mesi prima, rispettivamente il 18 settembre e il 4 ottobre 1970, come Brian Jones morto esattamente un anno prima. Anche Pamela Courson morì a 27 anni tre anni dopo.

Le circostanze della morte portarono da subito ad illazioni, alcuni sostennero che in realtà Jim Morrison fosse morto di overdose in un locale e poi trasportato nell’appartamento, altri che in realtà avesse inscenato la morte (come qualche volta aveva detto) per andare a vivere nell’anonimato in Africa, come Rimbaud, altri ancora che si trattasse di un complotto della Cia o del fantomatico Club 27 che uccide i cantanti rock di 27 anni. Qualcuno dice di averlo incontrato su un’sola delle Seychelles, qualcun altro l’ha visto in una banca a New York ma anche nell’Oregon, dove fa l’allevatore e si è sposato una donna di nome Marsha.

Anche a me, come a tantissimi altri, piace credere che in questo momento Jim, ottantenne, stia pescando in riva al mare da qualche parte del mondo. Del resto un poeta non muore mai, la potenza della sua musica e delle sue parole continuerà ad ispirare noi comuni mortali e a farci attraversare ancora tante Porte, consapevoli della nostra libertà.

Come on baby, light my fire…

Annamaria Persico

 

 

 

 

 


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