Le Settimane Sociali 2024 anche per le Acli lametine rappresentano una chiamata all’impegno comunitario, ponendo in evidenza che la prossimità del servizio inizia dal programmare e proporre percorsi utili a favore di chi dovrà governare la città. Per continuare il cammino di Trieste sui territori, il Circolo Acli don Saverio Gatti, dopo un confronto interno con gli associati, si è interrogato sulla utilità, oggi, dell’azione politica che deve dare priorità alle esigenze delle tante fragilità di famiglie, giovani e territori. Per fare questo gli aclisti fanno riferimento alla Rete e al metodo Trieste, soprattutto ai principi che Papa Francesco ha tracciato nella Lettera Enciclica Fratelli tutti, dove è sostenuta la necessità di una << sana politica, capace di riformare le istituzioni, coordinarle e dotarle di buone pratiche>>. Le Acli di Lamezia, per dare il segno verso una buona politica sono impegnate a sostenere due proposte di legge di iniziativa popolare, una dedicata alla partecipazione e l’altra all’applicazione del dettato costituzionale che riguarda la struttura democratica dei partiti, una visione per dare centralità alla persona.
La nostra azione, ispirata dalle Encicliche Fratelli tutti e Laudato sì, continuerà sul nostro territorio lametino, con l’elaborazione di una proposta politica che avrà una visione inclusiva di città-comprensorio. Le Acli porteranno dentro il dibattito politico istituzionale della città non solo la necessità di un dialogo collettivo, evitando questioni che, purtroppo, da decenni sono punti declinati come spot elettorali a cui nessuno crede. Si impone, dunque, una politica che nasca da consapevolezza e co-responsabilità, da competenze e cultura di governo amministrativo-istituzionale. Nel 2025 alle elezioni amministrative, le forze politiche non potranno più ripetere alla città, in modo generico e per slogan, che ci si occuperà di Terme, Fiera Agricola, del Parco del Reventino, piuttosto che di mare pulito e turismo. La mancanza di soluzioni in questi ambiti , dopo trent’anni, accentua la distanza tra politica e società civile, è stata talmente tanta che si rischia di andare dritti ad un ulteriore astensionismo, indebolendo la partecipazione democratica. Alcune questioni devono trovare condivisione credibile con le Associazioni professionali, il Terzo Settore, le Associazioni culturali della città, ed una rinnovata classe dirigente. Nello specifico crediamo che la città sia matura a realizzare, dopo la fruibilità culturale del Parco Mitoio, vera eccellenza della regione, il Parco Termale naturalistico, per rilanciare un’economia delle Terme, risorsa turistica e presidio a tutela della biodiversità e della salute, un progetto integrato di attività tra pubblico-privato per rafforzare la destagionalizzazione. Al centro di ogni programma politico deve stare la crescita industriale, attraverso il rafforzamento della Lamezia Europa Spa, che già svolge un ruolo guida importante, ma da implementare per la nascita di nuove imprese e collaborazioni con Università, Consorzi di impresa e Filiere, perché senza un polo industriale forte non si creerà lavoro.
Bisogna mettere mano ad un programma per ideare una città dello sport e dare risposte con un programma di ascolto con le Associazioni sportive, coinvolgendo il Comprensorio. Per quanto riguarda il Distretto del Cibo, caduto da tempo nel dimenticatoio, ideato per far avanzare lo sviluppo locale, pensiamo che l’immobilismo vada interrotto promuovendo una assemblea pubblica tra cittadini e imprese, nella consapevolezza che dal DdC e dalla riprogrammazione della Fiera Agricola, la più antica della regione, possono nascere nuove opportunità di lavoro. Rispetto al Parco del Reventino l’Amministrazione di Lamezia dovrà riproporre con i comuni del Comprensorio montano-collinare la sua istituzione. Tanto più che i parchi in Calabria e in Italia portano sviluppo, crescita economica e tutela dell’ambiente. E’ di questi anni il progetto del Cicloturismo dei Parchi in Calabria, programma che è già attivo ed ha rilanciato l’interesse anche verso le aree interne. Di non minore interesse è lo sviluppo dell’Oleoturismo su cui da tempo le Acli sono impegnate, convinti che Lamezia, una città circondata da uliveti come nessun’altra area urbana calabrese, potrebbe rappresentare una realtà trainante nell’economia dell’olio e del turismo esperenziale. Infine, Lamezia città di mare, oltre che di Terme: un modo concreto per tutelare la qualità delle nostre acque durante tutto l’anno ed in particolare il periodo estivo sta nel costituire un Consorzio guidato da professionalità del mondo scientifico ed accademico che assieme all’ARPACAL ed i comuni di Curinga, Gizzeria, Falerna e Nocera Terinese , preparino finalmente un piano concreto di distretto di tutela ambientale, marino e costiero.
Antonello Di Cello – Presidente Circolo ACLI don Saverio Gatti Lamezia Terme