Piemonte verso la zona rossa. “LRt in Piemonte è salito al 1.41. Non abbiamo ancora il report ma da Roma l’Iss ci ha anticipato il dato”, ha reso noto il governatore Alberto Cirio, a Cuneo, a margine della tappa del tour di ascolto e condivisone del territorio sulla programmazione dei fondi europei 2021-2027 e sul Recovery Plan. La regione dunque rischia la zona rossa, con misure e regole più restrittive per contrastare la diffusione del coronavirus, sulla base delle recenti disposizioni.
Nella regione preoccupa la pressione a cui sono sottoposti gli ospedali. La diffusione delle varianti fa impennare i ricoveri dei pazienti Covid tanto da imporre uno stop ai ricoveri di pazienti con altre patologie. A dare il segno della sofferenza degli ospedali era stata la richiesta di un’immediata istituzione della zona rossa per la regione lanciata ieri proprio dai medici. In chiusura di giornata, la disposizione inviata a tutte le aziende sanitarie regionali dall’Unità di Crisi della Regione di sospendere temporaneamente i ricoveri no Covid, escluse le urgenze, i ricoveri oncologici e quelli in cosiddetta fascia ‘A’, cioè da effettuare entro 30 giorni. Differite anche tutte le attività ambulatoriali, ad eccezione di quelle contrassegnate con codice ‘U’, cioè urgenti, da garantire entro 72 ore e ‘B’, da assicurare entro i entro 10 giorni. Esclusi dal provvedimento anche gli screening oncologici. A darne notizia una nota della Regione. Alle aziende sanitarie è stato chiesto di ampliare di almeno il 20% i posti letto di terapia intensiva dedicati ai pazienti Covid. L’occupazione delle terapie intensive è, infatti, arrivata a un tasso del 36%, oltre la soglia critica del 30%.