Gian Maria Volontè, protagonista del film
di Francesco Rosi «Cristo si è fermato a Eboli»
29 marzo 2018
Gian Maria Volontè, protagonista del film di Francesco Rosi «Cristo si è fermato a Eboli»

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Prosegue a Roma «Cine900: il Novecento dalla pagina allo schermo». Il 9 aprile incontro con Andrea Di Consoli


Ha preso il via il 5 febbraio scorso e andrà avanti fino al 23 aprile, presso la sala conferenza della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (Viale Castro Pretorio, 105), la rassegna Cine900: il Novecento dalla pagina allo schermo, a cura della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Una rassegna di matinée cinematografiche per le scuole che si lega al progetto Spazi900, l’area museale e didattica dedicata alle collezioni novecentesche della BNCR, e che intende esplorare il legame tra letteratura e adattamento cinematografico dal ‘900 ad oggi.

Ogni proiezione sarà accompagnata dall’incontro con uno scrittore, affine all’opera per ragioni narrative o sentimentali, che dialogherà con gli studenti intorno al film e al suo rapporto con l’autore ed il libro da cui la pellicola trae origine.

Il quinto appuntamento della rassegna sarà lunedì 9 aprile, alle ore 10, con il film Cristo si è fermato a Eboli, regia di Francesco Rosi (145’, 1979) tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Levi. A dialogare con gli studenti sarà lo scrittore Andrea Di Consoli.

«Fra l’estate del ’35 e quella del ’36, Carlo Levi fu confinato politico in due paesi della Lucania (Grassano e Aliano), dove incontrò un’antica civiltà meridionale e contadina ancora esclusa da ogni vero contatto con il potere centrale. Medico, pittore e scrittore, il piemontese Levi registrò la sua esperienza nel libro Cristo si è fermato a Eboli, punto di riferimento di tutta la meridionalistica italiana dopo il ’45. Non è certo un caso che Francesco Rosi, dopo vent’anni di film tutti dedicati ai problemi del Sud, sia finalmente arrivato al classico libro di Levi, di cui propone un rispecchiamento cinematografico che sarà occasione di rinnovati dibattiti. Poco interessato per temperamento alla chiave antropologico-magica del testo, da cui si è dipartita la ricerca di Ernesto De Martino, Rosi guarda piuttosto alle implicazioni socio-politiche dell’indagine di Levi, che lungi dall’essere superate possono aprire oggi una nuova prospettiva sull’emarginazione dalla politica e sull’esclusione dal potere delle masse popolari non soltanto lucane» (Kezich).

Andrea Di Consoli è nato a Zurigo, da genitori lucani, nel 1976. Scrittore e giornalista, è autore del programma televisivo culturale Il caffè di Raiuno, collabora con Rai Teche e scrive su quotidiani quali Il Sole 24 ore, Il Mattino e Pagina 99. Ha pubblicato, tra l’altro, i romanzi Il padre degli animali (Rizzoli, 2007), La curva della notte (Rizzoli, 2008, Premio Carlo Levi) e La collera (Rizzoli, 2012). Il suo ultimo libro è Il miracolo mancato. San Francesco di Paola e il re di Francia (Edizioni San Paolo, 2016). Vive e lavora a Roma dal 1996.


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