di Annamaria Persico
Inutile dire che la morte di Armando e il funerale di Ciampa di cavallo ha turbato il sonno di tanti in questi giorni e pure il mio. Comunque volevo solo dire che per me i Rom hanno sbagliato.
Dopodichè aggiungo che io, da sempre cittadina attiva e volontaria vera (sfido chiunque a dimostrare il contrario), mi sono scocciata di sorbirmi ogni giorno bacchettate e lezioncine di legalità (sono tutti criminali o tutti santi, ma è meglio non parlarne), difesa dei diritti (i “miei” ovviamente, al resto ci devono pensare i politici, se ti fai i cazzi tuoi è meglio), sanità (sono sporchi e infettano, oppure ne parli ma inserendo il contesto sociale-economico e politico degli ultimi 50 anni, se non dici niente è meglio), cultura (i Rom non ce l’hanno ma se ce l’hanno se non leggi Camus non lo puoi dire) e anche di politica (può parlare di Rom solo chi è abbastanza di sinistra sennò sei razzista, magari pure fascista).
Basta sermoni, da qualsiasi parte provengano e da chiunque li pronunci, soprattutto da quelli che criticano, fomentano e non alzano il culo dalla sedia. Penso, dico e faccio quel che mi pare. E’ una vita che sento questi discorsi, la carità pelosa non funziona più e ora sarò retorica anch’io. Sporcatevi le mani e le scarpe nel fango di Scordovillo, andate nella scuola di soli bambini Rom così vi accorgerete che in quinta molti non sanno leggere e chiedetevi perchè. Andate nel campo d’inverno e vedete che freddo fa perchè gli staccano pure la corrente. Parlate con le donne che sono analfabete, non sanno leggere le ricette del medico o hanno il reddito di cittadinanza ma non sanno fare un prelievo con la carta. Guardateli negli occhi e sennò muti.