E’ venuto a mancare a Roma il dott. Roberto Spadea figura di primissimo piano dell’archeologia calabrese e non solo.
La sua storia professionale e umana è stata fortemente intrecciata con la città di Lamezia Terme e con le ricerche archeologiche nel territorio e dire fortemente intrecciato non basta forse a rendere l’idea dell’impegno professionale da lui profuso in tutta la provincia di Catanzaro e per il lametino in particolare.
Una delle sue primissime esperienze di ricercatore si svolse nel lontano 1974 aPian delle Vigne nel comune di Falerna dove ha riportato alla luce una villa rustica romana, esperienza già allora condotta con l’ausilio concreto dell’Associazione Archeologica lametina.
Quell’evento è stato una pietra miliare per l’impatto profondo che ha avuto sui giovani liceali lametini, una esperienza inedita per quei tempi e che continuerà, da lì in avanti, in tutti gli scavi lametini condotti daSpadea, e che vedrà coinvolti centinaia di giovanissimi studenti coadiuvati dall’Associazione Archeologica Lametina.
Una avventura felice che forse è il più bel ricordo tra i tantissimi che Roberto Spadea ci ha lasciati.
Per ritornare alle sue specifiche esperienze professionali è inevitabile ricordare gli scavi archeologici da lui condotti aTerina, all’Abbazia Benedettina, al castello Normanno-Svevo di Nicastro, alla realizzazione del Museo Archeologico Lametino, di cui è stato direttore fino alla pensione e alla esposizione del tesoro di Terina presso il neonato Museo Archeologico Lametino.
Eppure queste sono solo alcune delle innumerevoli attività messe in campo a Lamezia.
La sua dedizione per questo comprensorio è stata costanteconsiderati anche i numerosissimi impegni in Calabria che lo hanno visto protagonista di tanti successi professionali a Crotone e nell’area di Capo Lacinio con la scoperta del tesoro di Era Lacinia che lo ha proiettato all’attenzione di un pubblico internazionale; a Scolacium (Roccelletta di Borgia); al castello di Santa Severina, tanto per citarne alcuni.
La sua attività professionale non si è fermata ai soli scavi archeologici ma lo ha visto protagonista nella realizzazione di musei,parchi archeologici, pubblicazione di articoli scientifici e testi divulgativi.
Spadea infatti aveva della tutela e della divulgazione una visione attiva, qualcosa che non doveva restare appannaggio del solo mondo accademico e professionale ma che necessitava di una vera e propria “presa in carico” del territorio per poter essere adeguatamente valorizzata e salvaguardata.
Da qui una operatività che prevedeva sempre il coinvolgimento convinto delle associazioni, delle amministrazioni locali, di quanti avessero a cuore le sorti e lo sviluppo dei territori. Una visione che con la sua uscita di scena è venuta purtroppo affievolendosi.
Le sue attività sopra succintamente ricordate ne fanno una figura di primo piano dell’archeologia calabrese e nazionale.
Associazione Archeologica Lametina


