“Renzi può rivendicare solo il casino di aver aperto questa crisi al buio, ma senza la nostra presa di responsabilità in queste ore la situazione avrebbe rischiato di precipitare”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. “Sono molto ottimista che si faccia presto un governo per questo Paese. Da zero a dieci, direi che c’è una probabilità di 8 o anche 9″. “Io ministro? Ne parleremo con il presidente Draghi e con il mio partito ma faccio il presidente di Regione e faccio già grande fatica così”.
La sfida di Draghi
“Noi chiederemo un governo politico, con ministri bravi, competenti e in grado di misurarsi con le sfide che abbiamo davanti. Ma ascolteremo il professor Draghi, che farà sintesi e noi ne prenderemo atto” dice il segretario del partito Democratico. “Il Pd dirà sì a questa sfida indicata dal presidente Mattarella in un momento drammatico, presenteremo degli obiettivi più che delle condizioni. Tra questi, un governo collocato in Europa, una riforma fiscale per una progressività del fisco, una riforma della giustizia per migliorare la competitività del Paese, il piano del recovery fund per maggiori investimenti e lavoro. Si apre un percorso di confronto, non solo dicendo quello che pensiamo ma anche per dare una mano a costruire una maggioranza ampia che garantisca un governo stabile”.
Il Pd
“Il Pd anche alle ultime elezioni amministrative è risultato il primo partito italiano. Siamo tornati ad avere il consenso popolare, anche nelle periferie, perché abbiamo iniziato ad affrontare i problemi e che siamo un partito più unito”. “Io non incisivo? In politica, a me interessano i risultati e nelle elezioni dirette io ho sempre vinto. Non so quanti leader di sinistra possano dire altrettanto. Gli obiettivi li abbiamo raggiunti, abbiamo preso un Paese stremato e lo abbiamo ricollocato in Europa”. “La fine del governo Conte poteva coincidere con la fine dell’alleanza con i 5 Stelle e Leu e invece così non è stato. Ricordo però che un anno e mezzo fa ho preso la guida di un partito che era piccolo, isolato e marginale. Oggi siamo in un’alleanza di centrosinistra che si sta rafforzando, mentre quella di centrodestra si sta rompendo. Il mio obiettivo in questo anno e mezzo è stato quello di ricostruire il bipolarismo”.