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20 febbraio 2019

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20 febbraio: Giornata Mondiale della Giustizia Sociale


La giustizia sociale è un principio fondamentale per una coesistenza pacifica e prosperosa all’interno e tra le Nazioni. Sosteniamo i principi della giustizia sociale quando promoviamo l’uguaglianza di genere o i diritti delle popolazioni indigene e migranti. Supportiamo la giustizia sociale quando rimoviamo le barriere che le persone affrontano a causa del genere, dell’età, della razza, dell’appartenenza etnica, della religione, della cultura o della disabilità.

Per le Nazioni Unite, il perseguimento della giustizia sociale per tutti è al centro della missione globale di promozione dello sviluppo e della dignità umana. L’adozione della Dichiarazione sulla Giustizia Sociale per una Globalizzazione Giusta da parte dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro è solo uno degli esempi recenti dell’impegno del sistema delle Nazioni Unite per la giustizia sociale. La Dichiarazione mira a garantire risultati giusti per tutti attraverso il lavoro, la protezione sociale, il dialogo sociale nonché i principi ed i diritti fondamentali del lavoro.

Tema dell’anno: Lavoratori in movimento – la ricerca della giustizia sociale

La maggior parte dei flussi migratori di oggi è legata direttamente o indirettamente alla ricerca di decorose opportunità di lavoro. Anche se il lavoro non è il fattore chiave, solitamente, ad un certo punto, figura nel processo di migrazione. Si stimano 258 milioni di migranti internazionali. L’ILO stima circa 150 milioni di lavoratori migranti. Tra i lavoratori migranti il 56% sono uomini e il 44% sono donne. I lavoratori migranti rappresentano il 4,4% di tutti i lavoratori e hanno tassi più elevati di partecipazione alla forza lavoro rispetto ai non migranti a livello globale (rispettivamente 73% e 64%).
Background

Il 10 giugno 2008 l’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha adottato all’unanimità la Dichiarazione sulla Giustizia Sociale per una Globalizzazione Giusta. Questa è la terza principale dichiarazione sui principi e sulle politiche adottate dalla Conferenza Internazionale sul Lavoro dalla fondazione dell’ILO nel 1919. Essa si fonda sulla Dichiarazione di Philadelphia del 1944 e sulla Dichiarazione sui principi e diritti fondamentali del lavoro del 1998. La dichiarazione del 2008 esprime la visione contemporanea del mandato dell’ILO nell’era della globalizzazione.

Questa storica Dichiarazione è una potente riaffermazione dei valori dell’ILO. È il risultato di consultazioni tripartite che iniziarono sulla scia del Rapporto della Commissione mondiale sulla dimensione sociale della globalizzazione. Con l’adozione di questo testo, i rappresentanti dei Governi, le organizzazioni di impiegati e lavoratori di 182 Stati Membri enfatizzano il ruolo chiave della nostra Organizzazione tripartita nel sostegno al raggiungimento del progresso e della giustizia sociale nel contesto della globalizzazione. Insieme si impegnano a supportare la capacità dell’ILO di raggiungere questi obiettivi, attraverso l’Agenda del lavoro dignitoso. La Dichiarazione istituzionalizza il concetto di lavoro dignitoso sviluppato dall’ILO dal 1999, mettendolo al centro delle politiche dell’Organizzazione al fine di raggiungere i suoi obiettivi costituzionali.

La Dichiarazione arriva in un momento politico cruciale, riflettendo il largo consenso sulla necessità di una forte dimensione sociale alla globalizzazione nel raggiungere risultati migliori e giusti per tutti. Essa costituisce una bussola per la promozione di una globalizzazione giusta basata sul lavoro dignitoso, oltre che uno strumento pratico che accelera l’avanzamento nella realizzazione dell’Agenda del lavoro dignitoso a livello nazionale. Riflette inoltre una visione produttiva evidenziando l’importanza di iniziative sostenibili che creino opportunità di impiego e risultati migliori per tutti.

L’Assemblea Generale riconosce che lo sviluppo sociale e la giustizia sociale sono indispensabili per il raggiungimento e il mantenimento della pace e la sicurezza all’interno e tra le Nazioni e che, a sua volta, lo sviluppo e la giustizia sociale non possono essere raggiunti in assenza di pace e sicurezza o in assenza del rispetto per tutti i diritti umani e le libertà fondamentali.

Essa riconosce, inoltre, che la globalizzazione e l’interdipendenza stanno aprendo nuove opportunità attraverso il commercio, gli investimenti e i flussi di capitali, e progressi nell’innovazione tecnologica, compresa l’informatica, per la crescita dell’economia mondiale e lo sviluppo e il miglioramento degli standard di vita intorno al mondo. Allo stesso tempo rimangono importanti sfide, che comprendono gravi crisi finanziarie, insicurezza, povertà, esclusione e ineguaglianza all’interno e tra le società, così come ostacoli considerevoli ad una maggiore integrazione e alla piena partecipazione nell’economia globale per i Paesi in via di sviluppo così come per i Paesi le cui economie sono in fase di transizione.

Il 26 novembre del 2007 l’Assemblea Generale proclamò che, a partire dalla 63° sessione dell’Assemblea Generale, il 20 febbraio sarebbe stato celebrato ogni anno come la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale.


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