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14 maggio 2016

News

A proposito della Bandiera blu conferita al Comune di Praia a Mare


Davanti al mare può sventolare già la Bandiera blu, simbolo di acque e servizi eccellenti. Un vanto per Praia a Mare. Sul sito facebook del Comune per annunciare l’evento si è presa in prestito la canzone di Domenico Modugno Nel blu dipinto di blu e con orgoglio si è rimarcato che Praia a Mare è l’unico paese ad avere la bandiera blu della costa tirrenica calabrese.

La Bandiera blu, diamo l’esatta informazione, è stata assegnata non a tutta la spiaggia di Praia a Mare, ma al tratto che va dal campeggio internazionale fino a «Punta Fiuzzi». Su questo tratto solo potrà sventolare la bandiera blu e le attività turistiche ivi presenti ne avranno certamente un ritorno in termini economici. Tutto ciò è positivo, anzi molto positivo.

Peccato però che uno dei tratti in cui è divisa la costa di Praia a Mare non sia balneabile quest’anno, risultato troppo contaminato dai batteri contenuti nelle feci che sono finiti direttamente in mare; e se Praia a Mare può vantarsi di essere l’unico comune della costa tirrenica ad essere stato insignito delle bandiera blu, non bisogna ignorare che allo stesso tempo, insieme al comune di Paola è l’unico comune della fascia tirrenica cosentina ad avere dichiarato non balneabile un proprio tratto di mare.

Ci riferiamo al tratto che va all’incirca dopo la Fiumarella verso sud per una lunghezza di mt 777, dichiarati non balneabili dal 01.05.2016 al 30.09.2016 per inquinamento stando a quanto pubblicato sul portale «Acque di balneazione» del Ministero della salute e comunicato dall’Arpacal. Dunque la giusta soddisfazione per la bandiera blu non deve far perdere di vista questo elemento molto negativo e problematico.

Infatti stando alle disposizioni contenute nel Decreto Legislativo 30 maggio 2008 n. 116, prima dell’inizio della stagione balneare andrebbero delimitate le acque non adibite alla balneazione con l’apposizione di segnaletica che indichi il divieto nella zona interessata, in un’ubicazione facilmente accessibile nelle immediate vicinanze di ciascuna acqua di balneazione.

Come non pensare che queste prescrizioni di legge, tra l’altro dettate a tutela della salute pubblica, potrebbero avere un impatto estremamente negativo su quelle attività turistiche concentrate nel tratto interessato dai divieti?

Si osserva che i dati sulle acque di balneazione forniti dall’Arpacal e riferiti al 2015 sembrerebbero coerenti con la presenza di scarichi nel «Canale Fiumarella» in modo specifico nel periodo estivo.

Per questo motivo, le Associazioni ambientaliste facendosi interpreti dell’interesse dei cittadini, dei turisti e degli operatori ad avere un mare pulito e non contaminato, hanno chiesto alla Regione Calabria di sapere se siano state avviate le misure per la individuazione delle cause e delle ragioni che hanno determinato l’attuale classificazione («scarsa») e per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento nel tratto in questione.
Italia Nostra – Praia a Mare
Comitato per le bonifiche dei terreni fiumi e mari della Calabria
Movimento ambientalista dell’Alto Tirreno Cosentino


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