LAMEZIA. La Cantina sociale prima della demolizione
14 aprile 2022
LAMEZIA. La Cantina sociale prima della demolizione

News Lamezia e lametino

«Alienazione della Cantina Sociale, ferita aperta»: Cittadinanzattiva Lamezia scrive alle istituzioni e alle donne e agli uomini “gelosi custodi della memoria”


ALLA CORTESE ATTENZIONE:
–DELLE ASSOCIAZIONI CULTURALI E DI CATEGORIE PRODUTTIVE;
– DEi RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI;
– DELLE FORZE POLITICHE SENSIBILI E MOTIVATE;
– DELLE DONNE E DEGLI UOMINI LAMETINI GELOSI CUSTODI DELLA MEMORIA

L’alienazione della cantina sociale di Sambiase una ferita sempre aperta, difficile da rimarginare. Prima le ruspe, i mastodontici escavatori e gli autocarri adibiti alla rimozione dei detriti; ora, ogni volta che si passa da lì ci si rende conto che l’infelice idea di rimuovere quella parte arnale della nostra storia, e in particolare del mondo contadino, costituisce un esempio lampante di insensibilità amministrativa e di assenza di rispetto per la memoria

collettiva. Una memoria collettiva che poggia la sua ragion d’essere nella storia contadina locale, segnata dall’occupazione delle terre sottratte al
latifondo. Oggi, al posto dello spazio per i conferitori di uva e delle vasche con il mosto da far fermentare, non c’è solo la rimozione fisica di uno stabile ma soprattutto la memoria storica di una pagina fondamentale della cultura contadina.
Sollecitata dalle pagine del  uotidiano del sud di qualche giorno fa a proposito del controverso atto di alienazione della struttura e della sua successiva demolizione fisica, Cittadinanzattiva ha colto l’urgenza di restituire ai cittadini di questa città il diritto di capire le ragioni di chi ha svenduto la storia e la stessa memoria che ne interiorizza l’esistenza. A tal proposito, la richiesta di accesso agli atti dei consiglieri comunali Piccioni e Villella di qualche
giorno fa sembrata idonea a stimolare una riflessione collettiva sulla dolorosa vicenda, che ha mortificato tante attese e, di fatto, esautorato
le competenze del Consiglio comunale di Lamezia Terme. In attesa che gli atti richiesti chiariscano la contorta vicenda anche dal punto di vista della
legalit�amministrativa, non si pu� non citare la lettera, datata 18 Luglio 2018, della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e
Periferie Urbane del Ministero dei beni e delle attivit�culturali e del Turismo, a firma del Direttore Generale, Arch. Federica GALLONI, indirizzata al Sindaco del Comune di Lamezia Terme, all’Ing. Luca Vitaliano Rotundo e, per conoscenza, a Piero Renda presidente di un’associazione di Artigiani ed agro alimentari. La lettera, contenente la richiesta di aggiornamenti sulle iniziative intraprese dall’Amministrazione comunale per il prosieguo delle attivit� previste dal concorso di idee per la riqualificazione di dieci aree urbane periferiche 2017 ��rivelatrice del fatto che, in relazione al progetto
riguardante l’ex cantina sociale di Lamezia Terme Sambiase, risultato vincitore, il ministero sopra richiamato chiedeva di conoscere lo stato
dell’arte, che segnalava un persistente deficit di attenzionamento dell’ente comunale. Avere contezza, sull’argomento, del tenore della
risposta del Sindaco di allora al ministero dei Beni Culturali, se risposta ci fu, potrebbe rompere il velo di opacit�che copre l’intera vicenda.
Un’occasione sprecata, che avrebbe sicuramente dato continuit�e valore storico-culturale al mondo contadino, alla fiera di San Biagio e all’intera citt� attraverso la saldatura del passato col futuro, in una prospettiva di valorizzazione di un’economia agricola intrisa di valori del passato, ma anche ricca di enormi potenzialita per lo sviluppo futuro.
Allora che fare? In primo luogo, analizzare con lucidit�gli errori commessi dalle amministrazioni competenti, compresi gli atti poco chiari sul piano delle procedure che hanno costellato l’intera vicenda, a partire dall’esautoramento dei poteri del Consiglio comunale in materia urbanistica. Sul piano emotivo, come �possibile rimuovere la passione di coloro che si sono spesi per affermare il valore della memoria e della sua conservazione a beneficio delle generazioni future? Fra i tanti, il professore Umberto Zaffina, appassionato ricercatore di testimoni materiali del passato, che la storia ci ha consegnato e che l’incuria culturale rischia di rimuovere definitivamente dalla memoria. Una nota sul fascino di ci�potrebbe essere conservato per il turismo e per la
cultura a beneficio dei figli e dei nipoti delle vecchie generazioni di emigranti, che ritorneranno da Toronto a da New York, per scoprire la bellezza di un antico telaio o di un aratro di legno e non certo per visitare un super mercato di cui sono pieni anche i sobborghi di Toronto ed i quartieri di Manhattan. Ed �in questo mancante presupposto logico, l’ assenza di visione politica e culturale di cui parla il uotidiano del
Sud�del 10 Aprile 2022. L’ appello di Cittadinanzattiva �rivolto all’associazionismo culturale, alle forze politiche sensibili, agli uomini e alle donne delle Istituzioni e a tutti i cittadini che non intendono disperdere le radici a cui legare la Memoria delle generazioni che verranno. Parliamone prima che sia troppo tardi!
FIORE ISABELLA
(PER CITTADINANZATTIVA LAMEZIA TERME)


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