lamezia
22 settembre 2017

News

Celebrazione del 50° anniversario della fondazione di Lamezia. Appello a tutti i lametini e sambiasini di buon senso


Corre voce che si sia costituito un Comitato per gestire la celebrazione del 50° anniversario della fondazione di Lamezia. Alla chetichella ne sono stati cooptati ed insediati i membri con criteri di scelta misteriosi. Una folta schiera, a quanto pare.

È stato perfino nominato un giulivo presidente con una sorta di investitura medievale: una imposizione imperiale per diritto ereditario, anzi, direi una vera e propria «ordalìa».

Questo Comitato «spontaneo», attivissimo e fibrillante, ha già varato una serie di iniziative per festeggiare degnamente l’evento tra le quali spicca l’encomiabile idea di coinvolgere bambini e ragazzi delle scuole lametine a comporre un tema sull’Unione, naturalmente senza fornire ai poveri bambini informazioni attendibili sulla storia vera desumibile dai documenti e non dalla obbligata retorica puramente celebrativa.

Sorvoliamo, per ora, sull’ennesimo inganno perpetrato a danno delle nuove generazioni e trattiamo unicamente del metodo dittatoriale di insediamento di questo Comitato «spontaneo». «Sponte» di chi? «Nostra sponte», dei Sambiasini intendo dire, sicuramente no!

Le eminenze grigie che hanno avuto la felice idea di promuovere i festeggiamenti per l’anniversario della fondazione dell’iniqua Foederatio e di insediare il discutibile Comitato non sono note. Molto comoda posizione, questa, per evitare le atroci critiche che non avremmo sicuramente loro risparmiato.

Tralascio la citazione delle ormai conclamate evidenze di documenti storici che dicono tutta la verità sui moventi altri che spinsero e determinarono l’Unione.

Sul referendum farsa del quotidiano Il Tempo, passato come valida approvazione, sulla testa del popolo. Sulle sostanziali menzogne ammannite alla gente ignara e sulle reticenze dei «padri» incaricati di portare a termine l’operazione. Non serve più nemmeno ripeterlo.

È sufficiente ribadire il fatto che questa iniqua Foederatio è rimasta al palo fin dalla sua creazione. E che in 50 anni di vita ha inanellato, uno dietro l’altro, i record più negativi registrati in Calabria. In Italia e in Europa.

Che oggi la situazione di Lamezia è di gran lunga peggiore di quella esistente al nastro di partenza nel 1968. Disoccupazione alle stelle, esodo dei giovani, nessuna idea di sviluppo sostenibile per i settori per cui sarebbe vocato il nostro territorio, dominio incontrastato della criminalità collusa con la politica, indegna di questo nome, e burocrazia totalmente asservita e bivaccante.

Sambiase, si sa bene, ha pagato il conto più alto per questo sfacelo provocato dalla Foederatio. Distrutta economicamente, culturalmente, privata della propria identità storica, recintata in un ghetto-dormitorio, fatta spesso segno di plateali derisioni con la complicità di alcuni nostri stessi eletti.

Che cosa ci sia da festeggiare secondo questo «comitato spontaneo» è veramente difficile da indovinare. Veramente indecifrabili appaiono i moventi. Nessuna persona di buon senso e sufficientemente informata avallerebbe l’opera di un simile Comitato.

Come sambiasino chiederei di conoscere i nomi dei componenti di questo Comitato. Chiederei di sapere quanti nicastresi, sambiasini e santeufemioti lo compongono e chiederei di conoscere la logica della proporzioni.

Poi mi farebbe piacere conoscere i criteri che hanno determinato le scelte e con cui sono state vagliate le competenze di ciascun componente. Ho infatti idea che, se in questo Comitato ci sono dei sambiasini, ci sono solo per salvare la faccia. Per evitare che qualcuno ricordi il sacrificio subito da Sambiase e guasti la festa.

Se ci sono «Sambiasini veri» cooptati in questo comitato li inviterei ad uscirne immediatamente per semplice decenza e rispetto verso il proprio luogo di origine e per lealtà verso di noi.

Al giubilante Presidente, eletto per diritto ereditario, vorrei chiedere infine se ha avuto modo di considerare, tra un sorriso mediatico e l’altro, che avendo il suo venerabile congiunto, taciuto la verità al popolo e avendo varato una iniziativa che ha causato poi tanta amarezza a tutti noi per mezzo secolo, non sia più conveniente mettersi da parte e lasciare il poco ambito posto a persona con caratteristiche di indiscutibile neutralità e imparzialità.

Vedo un unico modo possibile per rendere accettabile una celebrazione di questo mestissimo 50° Anniversario. Dato che l’Unione è ormai fatta, nel bene e nel male, sarebbe quanto mai opportuno organizzare una Conferenza in cui si indaghino e si pongano in evidenza i fatti storici che condussero alla fusione dei tre Comuni e in cui si pongano le premesse per una ricostruzione del sodalizio su basi più eque e rispettose della identità storica e culturale delle componenti.

A conclusione della predetta Conferenza sarebbe auspicabile la creazione di un serio Comitato permanente, adeguatamente strutturato, composto da persone competenti e qualificate, che raccogliendo i risultati dell’assise, si occupi di individuare le iniziative utili per il rilancio economico, sociale e politico.

Fino a quando non si sarà fatta chiarezza su natura ed intenzioni di questo sedicente Comitato, faccio appello a tutti gli amici, a tutti i Sambiasini e alla loro dignità, di non supportarne le azioni, in nessun caso.
Francesco Gaspare La Scala


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