balletto
19 dicembre 2015

News Lamezia e lametino

Il Balletto nazionale della Georgia lunedì 21 al Grandinetti


Grande attesa per lo spettacolo del Balletto nazionale della Georgia che si esibirà sul palcoscenico del Teatro Grandinetti lunedì 21 dicembre alle ore 21.00. L’evento rientra tra le attività culturali natalizie sostenute dall’Amministrazione comunale di Lamezia Terme e organizzato dall’Ama Calabria.

Protagonista sarà uno dei più famosi complessi coreografici del mondo. Fondato a Tbilisi nel 1945 da Nina Ramishvili e Iliko Sukhishvili, il Balletto nazionale della Georgia persegue l’intento di far conoscere le antiche danze popolari georgiane, di creare coreografie nuove ed originali, vivificando un repertorio antichissimo, di danze liriche e bellicose. Ai due fondatori del complesso, lo Stato sovietico ha conferito molti riconoscimenti tra cui il “Premio di Stato dell’URSS” e il titolo di “Artisti del Popolo dell’URSS”.

Tre sono gli aspetti dominanti e inscindibili del Balletto nazionale della Georgia: il primo è collegato all’austerità degli uomini dal gesto fiero, abili manipolatori di spade e pugnali; il secondo alla dolcezza delle dame dalle bellissime vesti, che scivolano sul palcoscenico con estrema eleganza e dolcezza; il terzo all’allegria dei mattacchioni e degli acrobati.

In tutte le coreografie del complesso si ritrovano, fuse armoniosamente, le basi della danza popolare, dal girotondo al gomitolo. Le danze maschili evocano le qualità del coraggio, del vigore guerriero, della baldanza avventurosa. Tutte le danze di ascendenza bellica, con artistici combattimenti, volteggi di spade e pugnali sono affidate ai movimenti di brillante e sorprendente virtuosismo degli uomini: sono loro che strabiliano il pubblico con gli incredibili salti e le faticosissime danze in punta di piedi.

Questi intrepidi cavalieri annoverano tra i loro virtuosismi, tipici dei danzatori del Caucaso, proprio l’andare sulle punte di morbidi stivali, un’abilità che affonda le sue origini non in un vezzo estetico-stilistico bensì in una necessità fisica: la tradizione vuole che questo passo sia nato per ricordare gli scoscesi pendii dei monti del Caucaso che, con i suoi strettissimi sentieri, costringeva gli uomini a camminare sulla punta dei piedi per non precipitare nei burroni. L’eroe georgiano, di forza invincibile e insuperabili prodezze acrobatiche, risulta capace anche di sottili virtuosismi. Molte danze sono infatti percorse di cortesi finezze: come le danze del corteggiamento, ove la suprema abilità consiste nel non sfiorare mai la donna, o quelle nuziali, in cui anche gli uomini riescono a scivolare magicamente sul terreno al braccio delle loro belle.

L’uomo non è meno elegante della donna: danza con la schiena inarcata e, se si tratta di un nobile, si inerpica sulle punte, proprio come le ballerine romantiche, gonfia il petto, ricama disegni con le braccia, ma le sue mani non si vedono: sono coperte dalle maniche a penzoloni per evidenziare la mancanza di contatto. Le danze femminili simboleggiano la sacralità e la regalità. Il movimento delle ballerine, tutto giocato sulla morbidezza delle braccia e delle mani, testimonia che nell’immaginario più antico del popolo georgiano la donna è una creatura algida e distante, inafferrabile.

I danzatori georgiani si sono esibiti in tutto il mondo, sorprendendo il pubblico con la loro arte (The Times). La loro danza incanta da decenni il pubblico internazionale, raccontando la storia e le radici del popolo georgiano. Anche l’Italia ha sempre accolto con entusiasmo il Balletto nazionale della Georgia a partire dal debutto della compagnia al Teatro alla Scala negli anni Sessanta, ai successi collezionati negli anni Ottanta al Teatro Carlo Felice di Genova, al Teatro San Carlo di Napoli, alla Fenice di Venezia, al Maggio Fiorentino. E lunedì anche a Lamezia Terme.


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