L'ospedale di Soveria Mannelli
19 gennaio 2018
L'ospedale di Soveria Mannelli

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L’ospedale di Soveria Mannelli rischia di fermarsi a causa dei pensionamenti


In un lasso di tempo di tre mesi l’ospedale di Soveria Mannelli perderà operatori preziosi, capaci di far funzionare una struttura che, finalmente dopo anni tornava a segnare numeri in crescita, oltre che riconquistare la fiducia dei cittadini, nel binomio ospedale/territorio.

Nel rendiconto di fine anno avevamo già prefigurato quanto si profilava all’orizzonte, ovvero la messa in quiescenza di quasi 15 unità, tra infermieri e tecnici.

In un lasso di tempo di tre mesi l’ospedale di Soveria Mannelli perderà operatori preziosi, capaci di far funzionare un apparato, che finalmente dopo anni tornava a segnare numeri in crescita, oltre che riconquistare la fiducia dei cittadini, nel binomio ospedale/territorio.

Day Surgery, Oncologia, Pediatria, Gastroenterologia, Dialisi, Cardiologia/medicina, Radiologia, Laboratorio analisi e ancora gli ambulatori di Oculistica, Otorino, Endocrinologia e Urologia, oltre che i servizi di Medicina legale e altro, come il servizio vaccinazioni.

Non poco visto il contesto di declino ormai conclamato del Servizio sanitario nazionale, ma sempre poco rispetto a quello che si potrebbe fare, il tutto sotto la tutela, da noi mai dimenticata, del direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro Perri e del direttore sanitario Tomasello, oltre che di Alessi.

Proprio a quest’ultimi rivolgiamo l’appello affinché stiano vicini alla struttura, in modo da non permettere pericolosi scollamenti dovuti al turnover, con i pensionamenti dietro l’angolo. Il primo a risentirne potrebbe essere l’Ufficio ticket, visto che prima del 15 febbraio perderà un’unità.

In passato, ci sono stati problemi analoghi, quando il personale si «rifiutava» di esservi dislocato, in un ufficio a dire il vero mai amato dai dipendenti, probabilmente per le responsabilità e lo stress da lavoro.

Altro problema riguarda il Laboratorio analisi, visto che sempre a febbraio un tecnico andrà in pensione e anche in questo reparto gli operatori sono contati.

Si sopperisce con il minimo sindacale, ma spesso saltano i turni o si fanno doppi turni, non si possono erogare ferie o licenze e tutto a scapito di un equilibrio già allo stremo.

Poi, il problema analogo ai due registrati si presenterà in Chirurgia: un valente tecnico andrà in pensione, difficile la sua sostituzione, di conseguenza si mette in discussione il day surgery, che proprio ora stava risollevandosi con la Chirurgia generale, plastica, urologica.

Chiediamo con forza ai vertici dell’Asp oltre che al sindaco, cui invieremo tramite mail questo comunicato stampa, di attivarsi nei modi e nei termini opportuni per dirimere questa pericolosa ipotesi che romperebbe equilibri con fatica posti in essere.
Antonio Maida
Presidente Comitato «Pro Ospedale del Reventino»


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