La tradizione ricorda infatti che i merli avevano un piumaggio bianco poi, rifugiandosi in un comignolo caldo a causa di un gennaio particolarmente gelido, diventarono neri come li vediamo oggi: tradizione, favola, leggenda o altro la fine di gennaio 2023 sarà comunque polare nei valori minimi; durante il giorno le massime tenderanno invece a risalire leggermente.
Dal punto di vista dei fenomeni e dello stato del cielo, nelle prossime ore sono attese precipitazioni residue sul versante adriatico e sull’Appennino, nevose localmente a quote basse tra Marche ed Abruzzo; si tratterà di precipitazioni deboli ed isolate che potremo ritrovare anche sulle Isole Maggiori e sul sud peninsulare solo a tratti un po’ più insistenti.
Un miglioramento più deciso vedrà infatti cessare quasi completamente i fenomeni nella giornata di domenica 29 gennaio, primo Giorno della Merla: stante questo miglioramento però, laddove i cieli saranno completamente sgombri da nubi, avremo un forte raffreddamento radiativo, cioè il calore si dissiperà di notte favorendo gelate anche in pianura. Di giorno il sole scalderà tiepidamente l’aria quindi probabilmente non registreremo le giornate più fredde dell’anno, come vuole la tradizione, ma solamente alcune delle notti più fredde dell’anno.
Tra l’altro la tendenza meteo non esclude che, dopo una rimonta dell’Anticiclone delle Azzorre con giornate più miti fino a venerdì, possa arrivare una nuova irruzione artica dalla Russia: è una proiezione totalmente da confermare ma che potrebbe essere storica per le regioni del medio e basso Adriatico con tanta neve sulle spiagge e temperature rigidissime.
NEL DETTAGLIO
Domenica 29. Al Nord: soleggiato. Al Centro: nuvoloso su adriatiche, soleggiato altrove; qualche piovasco in Sardegna. Al Sud: instabile in Sicilia con piogge e rovesci, variabile altrove.
Lunedì 30. Al Nord: soleggiato, coperto sulle Alpi di confine con neve e vento. Al Centro: soleggiato, poi nubi in graduale aumento; ventoso in Sardegna. Al Sud: qualche pioggia sul Basso Tirreno.
Tendenza da martedì 31: dopo una rimonta dell’alta pressione, probabile nuovo affondo polare.