Elezioni Calabria, Mimmo Lucano non entra in consiglio regionale
20 dicembre 2021

News Calabria

Rifondazione: «Condannato Mimmo Lucano perché “strumentalizzava” l’accoglienza. Si processi chi si è arricchito col razzismo»


Poche ore prima della Giornata mondiale dei diritti dei migranti, venivano depositate le 906 pagine della sentenza con cui il tribunale di Locri, il 30 settembre scorso, ha condannato a 13 anni e 2 mesi l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano e altri 25 pericolosi complici. Il testo va letto con attenzione ma nel succo sembra dire che a Riace si accoglieva per fare carriera politica. Mimmo Lucano se avesse voluto, avrebbe avuto ponti d’oro e oggi siederebbe a Bruxelles o in Parlamento. Mimmo è stato condannato perché ha creato un modello di accoglienza che utilizzava il denaro pubblico per recuperare case abbandonate e creare lavoro senza mettersi un soldo in tasca. Funzionava talmente bene che da tutto il mondo sono andati a raccontarlo e complimentarsi. Faceva fare brutta figura a chi sbatte i migranti nei cpr o specula sull’accoglienza, a chi li lascia annegare nel Mediterraneo o li affida ai carcerieri libici e di Erdogan, a chi li fa congelare davanti a un muro di filo spinato, a chi fa proliferare ghetti di baracche dove ieri sono morti carbonizzati due bambini come Becky Moses che Mimmo aveva cercato di salvare. La persecuzione di Mimmo è stata scatenata da Minniti e poi da Salvini e M5S. A portarla avanti un prefetto che ha fatto carriera e la cui moglie è ora indagata per sfruttamento dei migranti. Mimmo è un fuorilegge in un Paese in cui da decenni si fa campagna elettorale sulla guerra ai migranti e a chi è povero. Se si seguisse la logica folle della sentenza perché non incriminare allora coloro che hanno letteralmente guadagnato milioni di euro speculando sul livore e le pulsioni razziste? A quanti anni bisognerebbe condannare allora ministri dell’interno, deputati e senatori che hanno chiamato alla guerra contro chi chiede asilo? Rifondazione Comunista resta al fianco di Mimmo colpevole si, ma di essere uno di quelli che, nella giornata Onu che ricorda i diritti di chi emigra, ha davvero diritto di parola.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale

Stefano Galieni, Responsabile immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista- Sinistra Europea


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