«… Ma io voglio ricordare qui l’ultimo devoto studioso dell’Abbazia di Corazzo, che, in una indimenticabile giornata d’autunno di qualche anno fa, me la illustrò con passione e competenza, facendola davvero rivivere, assai più di una ricostruzione al computer, con le sue parole».
Così, Annarosa Macrì, sul Quotidiano del Sud di ieri, commentando, nella sua seguitissima rubrica, una lettera del sig. Filippo Cardamone, di Soveria Mannelli, parlava di Salvatore Piccoli «che era un uomo di grande cultura e di grande umiltà, uno “studioso locale”, come si dice, che dedicò la vita a carpire tutti i segreti dell’Abbazia ed era una miniera di informazioni e curiosità».
«Salvatore Piccoli adesso non c’è più, ed è sempre più risicata la compagine degli “studiosi locali”, impagabile razza in via di estinzione. A loro e a lei, signor Cardamone, dedico questo 25 aprile di liberazione. Dall’ignoranza, prima di tutto, che è la madre di tutti i pregiudizi e dunque di tutte le oppressioni».