Se al referendum per la riforma costituzionale del 4 dicembre prevarranno i Sì, lo sviluppo turistico della Calabria diventerà una chimera. Infatti tale importante funzione verrebbe totalmente avocata al potere regolamentare dello stato centrale che ne andrebbe a gestire in via esclusiva le competenze legislative.
Noi meridionali, che in questo Stato ci malconviviamo da oltre 150 anni, sappiamo bene cosa fino ad ora ci ha assegnato. Basta guardarsi intorno: abbandoni, miserie e carenze di ogni tipo.
Di una tavola italiana imbandita di ogni bene al Mezzogiorno è stato spesso riservato solo qualche briciola: il pranzo vero è stato consumato dai soliti noti. È quanto avverrà negli anni a venire circa lo sviluppo turistico della nostra regione.
Questa riforma cavalca un processo che può diventare irreversibile di un accentramento estremamente dannoso alle aree deboli del Paese. Le diverse iniziative intraprese per dare impulso alle attività volte al turismo verrebbero irrimediabilmente soffocate. Votare No è l’unico rimedio per bloccare la desertificazione in atto dei nostri territori e dare una prospettiva ai nostri giovani.
Raffaele Papa
Coordinatore dell’IdM per la provincia di Cosenza