Non parteciperò alla inaugurazione del Polo Integrato Asp-Inail ex Centro Protesi Inail di Lamezia Terme di lunedì 15 gennaio 2018.
Anni addietro, a fronte della dichiarata decisione dell’Inail di recedere dall’impegno preso quindici anni prima per l’attivazione di un centro specialistico, comprensivo di una parte ospedaliera e di una officina protesica, gemello di quello principale di Budrio, avrebbero dovuto conseguire diverse possibilità.
La prima più importante avrebbe dovuto essere quella di opporsi a livello parlamentare ed,invece,chi avrebbe dovuto opporsi si è dato da fare per favorire l’uscita dell’Inail.
A livello regionale,la precedente amministrazione di centrodestra si è posta sulla stessa linea d’intervento a favore dell’uscita dell’Inail, preparando la partecipazione nella gestione della Azienda Sanitaria Provinciale sulla quale gravare la gestione e le spese. L’ospedale di Lamezia Terme, che poco o niente c’entra con il centro protesi Inail, rientra nella gestione attraverso l’attivazione di 40 posti letto di riabilitazione ospedaliera.
Tutta l’operazione è stata condotta senza dire cosa stava accadendo e senza far conoscere la tipologia della gestione e la spesa prevista, che finirà per gravare sui finanziamenti per l’attività ospedaliera e, quindi, sulle attività residue del nostro ospedale.
E rifiutando qualunque possibilità di incontro e di chiarimento.
Quella del non dire, dell’operare senza discutere rifiutando qualunque contatto e diniegando qualunque richiesta è una metodologia che non mi appartiene e che non condivido da qualsiasi parte viene proposta.
Poiché sono state impegnate risorse pubbliche per quella costruzione destinata a quella funzione ed ulteriori risorse pubbliche per i cambiamenti per le nuove funzioni, ribadisco la necessità che i lametini vengano correttamente informati e che si adottino, ancora oggi ed anche dopo la prevista ennesima inaugurazione, le migliori soluzioni, nell’interesse della nostra Città e della Regione, tenendo conto di costi, benefici, di utilità e della disponibilità di locali dedicati alla riabilitazione che si vuole portare fuori, rischiando di impoverire ancor di più il nostro ospedale.
Sebastiano Barbanti
Deputato PD