"Maria Chindamo uccisa e data in pasto ai maiali", svolta nel giallo
6 maggio 2025

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6 Maggio: il ricordo di Maria Chindamo, donna libera e coraggiosa, vittima di mafia e femminicidio


Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende rendere omaggio alla memoria di Maria Chindamo, imprenditrice calabrese, donna libera e coraggiosa, vittima di mafia e di femminicidio, nel giorno in cui ricorre il nono anniversario dalla sua tragica scomparsa.

Il 6 maggio 2016, in località Montalto di Limbadi (VV), Maria veniva strappata alla vita in un agguato brutale e disumano, vittima di una violenza efferata che intreccia i fili oscuri della ‘ndrangheta e di un feroce patriarcato. Una donna determinata, madre di tre figli, che aveva scelto di non piegarsi, di non rinunciare alla propria indipendenza e alla dignità. Per questo, per aver detto “no” a un destino già scritto, ha pagato con la vita.

Proprio lì, dove fu ritrovata la sua auto abbandonata, simbolo silenzioso di un’assenza diventata ferita collettiva, verrà inaugurato uno spazio-giardino della memoria, un luogo di bellezza e rinascita, progettato dagli studenti degli Istituti di istruzione superiore di Vibo Valentia, testimoni vivi e presenti di una memoria attiva e resistente.

Il Coordinamento si unisce con profondo rispetto alla famiglia Chindamo, e in particolare al fratello Vincenzo, custode instancabile della verità e della giustizia, e ai figli Vincenzino, Federica e Letizia, che portano avanti ogni giorno la luce e l’esempio della loro straordinaria madre.

Ricordare Maria oggi significa ribadire il nostro rifiuto verso ogni forma di sopraffazione, significa trasformare la memoria in impegno, la tragedia in educazione civica e consapevolezza. Le scuole, i docenti e gli studenti che ogni anno la ricordano sono la testimonianza che la sua voce non è stata silenziata: continua a parlare tra le foglie dei kiwi e degli ulivi della sua terra, tra i banchi delle aule, tra i passi di chi, come lei, crede nella libertà, nella legalità e nella giustizia.

Oggi più che mai, mentre il processo per la sua uccisione si trascina con lentezze inaccettabili e molte verità devono ancora emergere, il nostro dovere è tenere viva la fiamma della memoria e della denuncia.

Maria Chindamo è e sarà sempre un simbolo di resistenza civile.

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

 


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