In occasione della Giornata dell’Europa, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani desidera riaffermare l’importanza di questa ricorrenza come momento formativo ed educativo essenziale, che ci richiama ai valori fondanti dell’Unione Europea: pace, solidarietà, cooperazione e rispetto dei diritti umani.
La dichiarazione di Schuman del 1950, pietra miliare del processo di integrazione europea, ci ricorda che “la pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionati ai pericoli che la minacciano.” Un’Europa forte nasce dal dialogo, dall’educazione e da un’autentica cultura dei diritti.
All’interno della scuola, la trasmissione di questi valori è una responsabilità educativa e morale. In tal senso, il contributo della disciplina dei diritti umani è imprescindibile per formare cittadini consapevoli, capaci di comprendere l’identità europea come spazio di convivenza pluralistica e tutela della persona.
In questa giornata, vogliamo rendere omaggio alla figura di David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo e convinto europeista, che ha saputo incarnare i principi democratici e umanitari dell’UE. Le sue parole restano impresse nella coscienza collettiva: “L’Europa è il luogo in cui possiamo difendere la dignità di ciascuno, senza lasciare indietro nessuno.”
Il nostro pensiero va anche ad alcune figure storiche e contemporanee del Partito Popolare Europeo, come Konrad Adenauer, che affermava: “L’unità dell’Europa fu il sogno di pochi. È diventata la speranza di molti. Oggi è una necessità per tutti.” E a Ursula von der Leyen, attuale presidente della Commissione Europea, che ha ricordato: “La nostra Unione è più forte di ogni crisi, perché è fondata su valori condivisi, su una democrazia viva e sul rispetto della dignità umana.”
Anche esponenti del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei sottolineano il valore dell’identità culturale europea. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, ha dichiarato: “L’Europa deve riscoprire le sue radici cristiane e i valori che l’hanno resa grande, come la libertà, la responsabilità e la sovranità.”
In occasione del 9 maggio, proponiamo alle scuole un percorso didattico innovativo, pensato per coinvolgere gli studenti in modo attivo, creativo e interdisciplinare. Il progetto, intitolato “L’Europa che vogliamo: parole, volti e visioni dei suoi protagonisti”, si fonda sull’idea di riscoprire e attualizzare il pensiero dei grandi protagonisti della costruzione europea – dai padri fondatori alle voci politiche contemporanee – attraverso attività partecipative.
Il percorso prende avvio con un laboratorio di cittadinanza attiva, in cui gli studenti vengono invitati a leggere e commentare alcune citazioni emblematiche (da Schuman a Spinelli, da Sassoli a von der Leyen o Meloni). A partire da queste riflessioni, ciascun gruppo potrà ideare un proprio “Manifesto per l’Europa del futuro”, esprimendo i valori che ritengono oggi più urgenti.
Segue un’attività di simulazione parlamentare: gli alunni, divisi in gruppi che rappresentano i principali partiti europei, discutono temi attuali – diritti digitali, ambiente, sicurezza, accoglienza – in un confronto democratico ispirato al funzionamento del Parlamento Europeo.
Il terzo momento è dedicato alla creazione di un podcast o video-racconto, in cui gli studenti raccontano l’Europa vista con i loro occhi, intervistando compagni, docenti o anche familiari di origine straniera, mettendo in luce la dimensione multiculturale del progetto europeo.
Infine, si propone la realizzazione di una “mappa visiva dell’identità europea”, un collage – digitale o materiale – che raccolga simboli, parole, immagini e colori rappresentativi dei valori comuni europei, accompagnati da riflessioni scritte dagli studenti.
Questo percorso si conclude con la condivisione sui canali scolastici e social dei prodotti finali realizzati dai ragazzi, invitandoli a utilizzare l’hashtag: #EuropaViva2025
Perché l’Europa non è solo un luogo geografico, ma un progetto di civiltà che vive nelle coscienze delle nuove generazioni.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU