mascaro51
23 marzo 2019

News Calabria

A Lamezia tornano i commissari, Paolo Mascaro inizia lo sciopero della fame. Ecco perchè


di Paolo Mascaro
IL PERCHÉ DI UNO SCIOPERO DELLA FAME
Di fronte ad eventi irragionevoli ed inspiegabili, si può reagire in tanti modi: arrendendosi, ignorandoli, contrastandoli.
Oggi una Comunità è attonita, umiliata, incredula.
Ed oggi vi è la necessità assoluta che non passi tutto sotto silenzio: è ciò che vuole il marcio che è penetrato capillarmente nel sistema.
Oggi bisogna lottare, in una battaglia di civiltà e democrazia, affinché determinate cose possano non accadere più.
Occorre, quindi, lottare contro una legge ingiusta che massacra la democrazia attribuendo a pochi untori la capacità di distruggere la volontà popolare.
Occorre lottare affinché i giovani vedano che, accanto a mestieranti che costruiscono carriere sulla pelle delle comunità e sulle umane sofferenze, vi è chi è disposto al sacrificio per difendere ciò in cui crede.

Occorre nello specifico lottare affinché non possa più accadere che si massacri la volontà popolare pur non indicandosi un solo atto amministrativo inficiato da illegittimità e condizionamenti.
Occorre lottare affinché non sia possibile in futuro che in sole 2 ore si studi e poi si stenda un provvedimento che ha quale necessario presupposto l’esame, seppur sommario, di migliaia di atti e documenti, che stravolge compiuta precedente decisione e che incide profondamente sulla vita di decine di migliaia di cittadini.
Occorre lottare per difendere democrazia e diritti dalla sistematica violazione del naturale principio di un pur minimo contraddittorio tra le parti.
Non accetto e non posso accettare, letto un appello proposto dal Ministero dell’Interno pur con previo parere contrario dell’Avvocatura Generale dello Stato, che si possa porre nel nulla mandato popolare senza che vi sia contestazione di un solo atto illegittimo o di un solo comportamento illegittimo di Sindaco ed Assessori.

Chiedo esame attento e non superficiale di ogni atto esibito e prodotto, e sono migliaia, e chiedo ai parlamentari, lametini e non, un immediato intervento su legge che oggi nella sua applicazione concreta non è più tutela dei territori dalle infiltrazioni criminali ma occasione di guadagni e di carriere.
Per questo, dalle ore 12 di oggi, ho iniziato uno sciopero della fame, con assunzione comunque di sole sostanze liquide, che porterò avanti sino a quando la Comunità lametina non otterrà giustizia e cioè sino a quando non vi sarà attento ed adeguato studio degli atti processuali, ad oggi oggettivamente assente, ed ampia ed esaustiva motivazione della decisione assunta.
Mi aiuterà in questa battaglia di civiltà e democrazia l’infinito affetto manifestato dalla Comunità lametina e la condivisione ideale dei tanti che ancora credono negli immortali principi di Legalità e Giustizia.
NON MI ARRENDERÒ MAI: DIFENDERÒ LAMEZIA, DIFENDERÒ DEMOCRAZIA E GIUSTIZIA


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