“Il 15% del nostro Pil è interessato alla cultura – ha detto il presidente dell’Inps Pasquale Tridico -. Il settore durante la pandemia ha avuto un sostegno diretto da parte dell’Inps. Ho un’imperdonabile partigianeria di cui mi scuso: sono calabrese e sono stato a Diamante tantissime volte, una città bellissima. Da calabrese sono orgoglioso che Diamante sia candidata a capitale italiana della cultura”.
All’evento ha partecipato anche l’ex rettore dell’Università La Sapienza di Roma e presidente del comitato per la candidatura di Diamante, Eugenio Gaudio: “Il cedro è la testimonianza della cultura dell’accoglienza di Diamante, la festa delle capanne della religione ebraica che testimoniava l’uscita della schiavitù. Nella costa della Calabria c’era una grande coesistenza tra varie religioni. E’ un progetto importante di valorizzazione della multiculturalità. I murales di Diamante sono un esempio di cultura diffusa senza eguali. Il sindaco con questa candidatura ha voluto far partire un volano che in ogni caso sarà foriero di miglioramento. La legalità è fondamentale. Il progetto è stato costruito in maniera sapiente e articolata. E’ una candidatura profondamente radicata e motivata”. A rappresentare le istituzione c’era anche Riccardo Nencini, presidente commissione beni culturali del Senato: “Comunque andrà a finire sarà una vittoria per Diamante. In Italia in tutte le regioni ci sono concorrenti straordinari. E’ un’ottima occasione affinché la Regione Calabria giochi tutta dalla stessa parte del campo”.