Per osservare l’utilità ed il funzionamento di una metropolitana di superficie o meglio di un servizio ferroviario metropolitano, non occorre andare in Giappone o negli Stati Uniti, basta spostarsi a qualche centinaio di chilometri ed arrivare in quel di Salerno, città campana negli anni cresciuta notevolmente da tanti punti di vista, grazie ad idee nuove e lungimiranti, ma anche ad una giusta ed equa visione d’insieme.
Il servizio ferroviario metropolitano salernitano, che noi abbiamo volutamente utilizzato di persona, collega diversi quartieri del capoluogo e rende lo stesso più vivibile e fruibile; la sua progettazione e messa in opera ha subito opposizioni e rallentamenti, ma tutto poi si è concretizzato grazie alla tenacia degli amministratori locali, nonché all’aiuto, all’apporto ed al legame con il territorio dei suoi rappresentanti nazionali.
È in cantiere anche la possibilità di fare arrivare il collegamento sino all’Aeroporto di Pontecagnano e a Battipaglia, da un lato, e sino all’Università di Fisciano, dall’altro.
Abbiamo citato appositamente Salerno per sottolineare un dato: ciò che si fa in una Città del sud vicina, a noi, negli anni, è apparso sempre irrealizzabile. Non è così e non deve essere così.
Collegare, in maniera veloce e moderna, i tre nuclei urbani che costituiscono Lamezia Terme, ossia Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia, tra di loro e con i centri limitrofi, nonché con la stessa Germaneto – sede del polo universitario, di quello ospedaliero e della cittadella regionale – vorrebbe dire cambiare le sorti, le prospettive, le possibilità e le potenzialità della nostra Città e dei quartieri che la compongono.
Finalmente, i nostri figli per studiare resterebbero a Lamezia, che, proprio in virtù di una facile accessibilità esterna e di un’agevole mobilità interna, assicurate da un mezzo di trasporto non inquinante e con tempi di percorrenza certi, qual è il treno, diventerebbe un luogo ideale ove risiedere, investire e crescere.
Il collegamento metropolitano, così come a Salerno, fatto di stazioni esistenti e di nuovi punti utili, significherebbe, insomma, far decollare la nostra Città davvero, rendendola più attrattiva e vivibile. Ovviamente per realizzare tutto ciò, occorrono fondi regionali, nazionali e comunitari e servono competenza, professionalità, ma anche passione ed amore per il territorio.
Cosenza e Catanzaro hanno già intrapreso questa via, Lamezia Terme non può restare indietro, perché altrimenti sarebbe davvero la fine.
Giancarlo Nicotera – Pasquale Di Spena
Gruppo consiliare Udc