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16 febbraio 2018

News Lamezia e lametino

Antonio Maida: «Il caos nell’ospedale di Soveria Mannelli regna sovrano»


Dal 5 febbraio scorso, quando è andata in pensione l’addetta all’ufficio ticket, l’ospedale di Soveria Mannelli è caduto in un girone dantesco, che ha investito non solo l’ufficio adibito al pagamento delle prestazioni, ma anche il laboratorio analisi e il Pronto soccorso.

L’ufficio ticket, retto pro tempore da un impiegato inviato da altra sede, è diventato motivo di incomprensione e scontro da parte degli utenti, almeno questo è quanto ci raccontano gli stessi.

Difficoltà nei pagamenti e battibecchi continui minano la proverbiale tranquillità che il popolo di questo comprensorio era abituata ad avere.

Un turbinio di diverse interpretazioni che alla fine hanno costretto il laboratorio a non vedersi accreditati i pagamenti per le prestazioni, che di conseguenza vengono inviate a Lamezia con notevoli disagi per i referti che vengono consegnati dopo una settimana, nonché il limite dei prelievi, prima dieci, oggi massimo 45 al giorno.

Un fatto che limita le richieste dell’utenza esterna e dei prelievi di altri comuni e case di riposo. Se a questo si aggiunge il pensionamento di una unità tecnica del laboratorio, questo mette alle corde la normale turnazione del reparto stesso. Un fatto che abbiamo fatto presente al sindaco e alle autorità politiche del territorio, oltre che al direttore sanitario del presidio.

Ne consegue che al momento addirittura il Pronto soccorso viene messo alle corde e pare che dal venerdì a lunedì mattina non abbia il supporto del reperibile di laboratorio. Un fatto grave, che non può essere certo sopperito da veicoli che trasportano i prelievi a Lamezia.

Un emocromo o una troponina (esami tempestivi in caso di infarto o patologie infettive) non possono avere tempi impensabili, devono essere immediati, anche perché nel reparto di medicina ci sono pazienti cronici.

Si rischia tra viaggio, e «lavorazione» ematica, considerando che a Lamezia hanno anche i loro pazienti, di avere l’esito dopo due ore. E questo va in difformità con i livelli essenziali di assistenza, e dei regolamenti dell’emergeza/uregenza, oltre che porre in essere pericolosi limiti giuridici.

Se a questo aggiungiamo che domani, sabato, l’ufficio ticket resterà chiuso, e non capiamo il perché, relegando un ospedale a criteri tipici di una scuola, se ne deduce come il caos regni sovrano.

Una babele che risulta incomprensibile per noi, figuriamoci se dovessimo spiegarlo a un norvegese. Ora abbiamo saputo da fonti quasi certe che l’azienda avrebbe ottenuto dagli uffici commissariali di ottenere due tecnici per il laboratorio, un fatto che potrebbe risolvere parte dei disagi.

Ma essendo la cosa regolata da materie giurisprudenziali che vedono in esso l’indizione di un concorso, non esistendo una graduatoria a «scalare», ci chiediamo quanto tempo passerà?

Siamo veramente irritati per quanto accade, anche comprendendo le difficoltà che pone il turn over che inficiano una normale gestione aziendale, ma questa non deve essere una giustificazione, per non provare a rivolgerci alle autorità competenti in materia di garanzia legale.

Di questo abbiamo edotto il sindaco, che è la massima autorità sanitaria del territorio, provando con lui a trovare la soluzione che il caso richiede.
Antonio Maida
Presidente Comitato «Pro Ospedale del Reventino»


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