AstraZeneca, vaccino
6 aprile 2021

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AstraZeneca, vaccino e casi trombosi: possibili limitazioni


Nuove limitazioni per il vaccino AstraZeneca dopo i casi di trombosi? Per un quadro completo della situazione, anche in Italia, si attendono news dall’Ema, l’agenzia europea del farmaco. “Il Comitato di farmacovigilanza (Prac) dell’Ema non è ancora giunto a una conclusione e la revisione è in corso. Terremo una conferenza stampa non appena la revisione sarà terminata, domani o giovedì” è la posizione dell’agenzia. L’organismo sta valutando i rari casi di trombosi insolite in persone immunizzate con AstraZeneca, per valutare appunto il legame con il vaccino.

“Questi vaccini vengono utilizzati con numeri che non sono propri di nessun farmaco. Non c’è alcun dubbio” che i benefici siano superiori ai rischi. E’ possibile che “l’Ema continuando la farmacovigilanza possa individuare quel sottogruppo di popolazione che magari ha un minimo comun denominatore che determina una possibilità di rischio trombotico. E’ possibile che Ema dica ‘sarebbe preferibile non usare questo vaccino per questa categoria di pazienti'”, dice il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a Radio24.

Oggi intanto è in programma un incontro tra i tecnici dell’Aifa e il ministero della Salute sulla possibilità di altre indicazioni per il vaccino. A quanto apprende l’Adnkronos l’ordine del giorno della Commissione tecnico-scientifica (Cts) dell’Aifa non prevede il vaccino AstraZeneca ma è possibile che ci sarà un’analisi sulle nuove evidenze scientifiche che riguardano gli eventi trombotici. “Il confronto tra il ministero della Salute e l’Aifa è costante e le interlocuzioni tecniche sulla campagna vaccinale si svolgono con regolare frequenza. Non vi è in programma alcun vertice specifico”, precisa una nota del ministero della Salute.

Da Londra rimbalzano indiscrezioni secondo cui l’agenzia dei farmaci britannica, Mhra, starebbe considerando possibili restrizioni alla somministrazione del vaccino nei giovani adulti per la preoccupazione di possibili trombosi rare. Lo riferisce Channel 4, ripreso dai principali media britannici. L’emittente televisiva cita “due fonti”, secondo cui “sebbene i dati non siano ancora chiari, ci sono argomentazioni crescenti che giustificherebbero l’opzione di somministrare un altro vaccino alle fasce di popolazione più giovani, almeno sotto i 30 anni”. Nessuna conferma ufficiale è arrivata, al momento, dall’Mhra.


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