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31 dicembre 2016

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Calabria Gourmet/ Sazizzi e rapi affucati (salsiccia e rape affogate)


Il piatto calabrese tipico di Capodanno e dei mesi invernali è senz’altro sazizzi e rapi affucati, cioè cime di rapa stufate insieme a tocchetti della tipica salsiccia con peperoncino.

E’ una tradizione che arriva direttamente dai nostri avi romani, a quando Giulio Cesare, nel 46 a.C. introdusse il Calendario Giuliano che stabiliva che l’anno nuovo iniziasse il primo gennaio, in cui si festeggiava il Dio Giano e i Romani iniziarono a festeggiarlo invitando a pranzo gli amici e scambiarsi in dono miele, datteri e fichi, accompagnati da ramoscelli d’alloro, detti strenne, come augurio di fortuna e felicità.

Ma per i Romani c’erano anche le feste di chiusura dell’anno, i Saturnalia dedicati a Saturno, che prevedevano sontuosi banchetti per tutti, cibo grasso e vino, particolari focacce e gozzoviglie varie di buon auspicio per il nuovo anno. Festeggiamenti insomma all’insegna dell’abbondanza e dell’allegria, in tutto simili al nostro San Silvestro.

Da qui le varie usanze del Capodanno al Sud e in Calabria dove, esattamente come nell’antica Roma si usa ancora accendere i falò e sparare i botti per scacciare gli spiriti maligni, indossare qualcosa di rosso per allontanare la paura, gettare via le cose vecchie come eliminazione fisica del male, mangiare determinati cibi come lenticchie, melograno e uva, fritture e soprattutto della buona e grassa carne di maiale simbolo di abbondanza e buon auspicio per l’anno che sta per arrivare.

Rapi e sazizzi sono perciò i prodotti simbolo della nostra terra, sintesi perfetta e golosa della cucina calabrese, una sinfonia di sapori che vanno dal dolce al piccante e all’amaro, raffinati e forti nello stesso tempo e che fanno bene al corpo e allo spirito.

Le cime di rapa (Brassica campestris) appartengono alla famiglia delle Brassicaceae. Sono remineralizzanti, antiossidanti e disintossicanti in quanto contengono molto calcio, fosforo, ferro e vitamine, in particolare A, B2 e C. In più sono ricche di acido folico e povere di calorie, particolarmente consigliate in gravidanza e contro l’astenia.

Le cime di rapa calabresi sono saporitissime per via del mite clima invernale e per la qualità dei terreni.

Le rosse salsicce calabresi invece, piccanti o dolci che siano, sono ormai un must della gastronomia e della cultura popolare, che vanta tradizioni antichissime.

INGREDIENTI
400 grammi di salsiccia calabrese
1 chilo di cime di rapa
olio extravergine d’oliva
2 spicchi d’aglio
sale

PREPARAZIONE
Pulite bene le cime di rapa, eliminando le parti troppo dure. Lavatele, sgocciolatele un poco e tagliatele a pezzi non troppo piccoli. Versate in una capiente padella o pentola abbondante olio e fatevi dorare gli spicchi d’aglio interi. Ritirate la padella, metteteci dentro le cime di rapa bagnate e non scolate, salatele e copritele con un coperchio. Fatele cuocere così su fiamma media, mescolando di tanto in tanto e facendo attenzione che non si attacchino al fondo.

Intanto tagliate la salsiccia a pezzi lunghi 4 o 5 cm e fatela rosolare in una padella, bucherellandola con una forchetta per far uscire un po’ di grasso. Quando la salsiccia sarà ben cotta aggiungetela alle cime di rapa che nel frattempo saranno arrivate a metà cottura. Tenetele sul fuoco ancora un po’, finché il tutto sarà ben cotto e scurito, senza la minima traccia di liquido.

Una variante light di questo piatto prevede che le cime di rape siano cotte in acqua bollente e non affogate, ma di certo il sapore sarà meno forte e deciso.
Annamaria Persico


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