
Avviso di garanzia inviato oggi, 28 gennaio, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri di Giustizia e Interno Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano per il caso Almasri. Ad annunciarlo è stata la stessa premier in un video pubblicato sui social.
L’annuncio di Meloni
“La notizia di oggi è questa: il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Almasri”.
“Denunciata da avvocato vicino a Prodi”
L’avviso di garanzia sul caso Almasri è stato emesso “presumo, a seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Ligotti, ex politico di sinistra, molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per aver difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”.
“Io penso – prosegue Meloni – che valga oggi quello che valeva ieri: non sono ricattabile, non mi faccio intimidire“.
“E’ possibile che io sia invisa a chi non vuole che l’Italia cambi, diventi migliore. Ma anche e soprattuto per questo, intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani, soprattutto quando è in gioco la sicurezza della Nazione, a testa alta e senza paura“.
Avviso di garanzia anche a Nordio, Piantedosi e Mantovano
“L’avviso di garanzia – ha quindi aggiunto Meloni – è stato inviato anche ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano”.
Le reazioni del governo
E il governo fa quadrato attorno alla presidente del Consiglio. “Vergogna, vergogna, vergogna”, scrive sui social Matteo Salvini che invoca una “riforma della giustizia subito!”.
“Giorgia Meloni indagata per il rimpatrio del libico Almasri – si legge nel post del vicepremier – , avvisi di garanzia per il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. Vergogna, vergogna, vergogna. Lo stesso procuratore che mi accusò a Palermo ora ci riprova a Roma con il governo di centrodestra. Riforma della giustizia, subito!”.
Tono più pacati ma stessa solidarietà dal ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani: “Sono dalla parte di Giorgia Meloni, Piantedosi, Nordio e di Mantovano. Difendo la separazione dei poteri e condanno scelte che suonano come una ripicca per la riforma della giustizia“, scrive su X Tajani.