Questo il testo della lettera che il presidente della Regione Mario Oliverio ha scritto al giornalista Gian Antonio Stella del Corriere della Sera
Leggo sul Corriere della Sera del 8 maggio u.s. un articolo a Sua firma nel quale sono contenute valutazioni prive di fondamento. Sono sicuro che le informazioni ricevute sulla vicenda della Riserva Valli Cupe siano frutto di notizie parziali, inesatte o addirittura derivanti da fonti interessate.
Il caso delle Valli Cupe è assai diverso da come descritto e merita pertanto qualche precisazione. Innanzitutto non si è verificato nessun colpo di mano. La riserva naturale è stata istituita con legge regionale d’iniziativa del Consiglio regionale che non ha considerato la circostanza che il territorio della stessa riserva interessa due Comuni e non solo quello di Sersale.
La legge regionale n° 10/2003 in tali casi prevede come forma di gestione la costituzione del Consorzio obbligatorio tra tutti gli enti locali interessati. La decisione della Giunta è stata dettata esclusivamente dall’esigenza di proporre un emendamento alla legge istitutiva della riserva per adeguare la legge regionale alla norma quadro nazionale che prevede come «principio fondamentale per la gestione dell’area protetta regionale la partecipazione degli enti locali interessati alla gestione dell’area protetta».
Il mantenimento di una situazione in contrasto con la legge nazionale, oltre a violare il principio di autonomia di uno dei comuni interessati, costituirebbe un’eccezione rispetto alla generalità delle riserve regionali istituite superiori ai 100 Ha (circa 350 in Italia) che prevedono tutte il pieno coinvolgimento degli enti locali territorialmente competenti. La modifica proposta dalla Giunta regionale ovviamente mantiene inalterato l’impianto della stessa legge che ha riscosso il plauso del National Geographic.
Nessun colpo di mano, quindi, ma la doverosa espressione di un indirizzo politico e amministrativo che, tra l’altro – restando la gestione nell’esclusiva competenza dei comuni interessati e non della Regione – mette al riparo la norma da possibili ricorsi, contenziosi e conseguente rischio di paralisi.
Colgo l’occasione infine per informarLa che, fin dal giorno della mia elezione, sono impegnato a portare avanti un’azione concreta di moralizzazione e di bonifica anche attraverso la messa in liquidazioni di Enti, Fondazioni e partecipate regionali che, negli anni, sono stati fonte di spreco e clientele. In quest’opera, e non è un caso, ho deciso di impegnare personalità di indubbio valore sul terreno della trasparenza amministrativa e capacità gestionali.
Considerata la Sua sensibilità ed il Suo interesse alle problematiche della legalità e delle buone pratiche amministrative sarebbe opportuno trovare l’occasione per approfondire le iniziative che, non senza difficoltà, stiamo portando avanti per costruire una Regione trasparente, libera da pratiche clientelari e lottizzatrici, lontana da interessi di affaristi e mafiosi.