«Ancora tagli al welfare: dopo quelli alla Sanità per 422 milioni di euro, ora la mazzata per oltre 200 milioni sul Fondo per le politiche sociali e per la non autosufficienza. Ma sono tagliati anche i fondi per i libri di testo, per il sostegno agli inquilini poveri, per l’edilizia sanitaria e scolastica. Scelte con cui il Governo sembra rassegnarsi al disagio».
Questa la denuncia lanciata in una nota unitaria dai segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Rossana Dettori, Maurizio Bernava e Silvana Roseto.
«L’intesa tra Governo e Regioni del 23 febbraio scorso», spiegano «in attuazione della legge di bilancio riduce di 485 milioni i trasferimenti complessivi alle Regioni. Almeno la metà dei tagli decisi colpisce le persone disabili, gli anziani non autosufficienti, i bambini poveri, ma anche le risorse per l’edilizia scolastica e sanitaria sono toccate».
Per i dirigenti sindacali «queste politiche sono sbagliate e inopportune, e non solo feriscono le persone più vulnerabili, negando diritti e inclusione sociale, ma paralizzano il nostro Paese. È puro autolesionismo tagliare la spesa per le politiche sociali e sanitarie anziché utilizzarla come un formidabile investimento per creare sviluppo, innovazione e buona occupazione».
«Per questo, come annunciato nei giorni scorsi», ricordano in conclusione Dettori, Bernava e Roseto «Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di dare il via ad una campagna di mobilitazione per il rilancio del welfare sociale e sanitario a garanzia dei diritti delle persone e a sostegno di un nuovo sviluppo per il nostro Paese».