vendemmia-2018
27 luglio 2018

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Che vendemmia sarà quella 2018? Il sondaggio al Centro-Sud


Dopo un 2017 di forte calo, i produttori del Centro-Sud stimano un raccolto in netto recupero. Le riserve idriche sono abbondanti ma lo spauracchio ora riguarda piogge e umidità. La prima parte dell’indagine del Tre Bicchieri rivela l’umore dei viticoltori. E rende note in esclusiva le proiezioni meteo Ibimet-Cnr per l’estate.

Sarà un’estate più fresca. E se gli esperti usano questa espressione, lo fanno per indicare che le temperature medie risulteranno sotto la media. L’estate 2018 potrebbe rientrare tra queste, così come quelle del 2014, 2013 ma anche 2004 o 2000. Lo afferma Marina Baldi, climatologo dell’Istituto di biometeorologia del Cnr, sottolineando come giugno 2018 sia stato un mese relativamente caldo (+1,5 gradi di temperatura sulla media) ma anche il più piovoso degli ultimi decenni (+120%, dati Isac-Cnr).

Nei mesi di luglio e agosto la probabile presenza prolungata dell’anticiclone delle Azzorre esteso sul Mediterraneo porta con sé un caldo meno opprimente, perché di matrice oceanica, e condizioni di bel tempo prevalente, ma in sua presenza comunque non sono esclusi occasionali temporali in genere pomeridiani e sulle zone montuose e l’ingresso di perturbazioni atlantiche, rispetto a quanto accade con l’anticiclone subtropicale africano, responsabile, soprattutto dal 2000 in avanti, del gran caldo del 2003, 2015 e 2017. I viticoltori, soprattutto al Centro Nord, dovranno attendersi frequenti passaggi di perturbazioni, con piogge brevi e intense, fino ad agosto. Le ondate di calore non mancheranno, ma saranno, probabilmente, brevi, secondo l’esperta del Cnr, e sarà difficile il verificarsi di sequenze calde di 10-15 giorni con 35/40 gradi nelle città, come nel 2017. «Con una configurazione dominata dall’anticiclone della Azzorre, è possibile dunque», conclude Baldi «la formazione di aree di instabilità, come ad esempio sul mar Ionio, che porterebero temporali sulla Puglia».

Il consueto sondaggio a campione del settimanale Tre Bicchieri, che nella sua prima parte analizza il Centro-Sud Italia, rileva aspettative sul raccolto 2018 moderatamente positive, con qualche nota di preoccupazione.

Giugno ha registrato, infatti, temperature più alte delle medie trentennali di 1,5 gradi centigradi e, allo stesso tempo, è stato l’ottavo più piovoso dal 1800 in avanti. Lo spauracchio, ora, è l’eccesso d’acqua e la grande umidità, che potrebbero condizionare negativamente il percorso di maturazione delle uve in pianta. Niente di simile, per ora, a un’annata bagnata come la 2014, ma i trattamenti contro le fitopatie sono diventati frequenti e i viticoltori stanno intervenendo a più riprese tra i filari, per scongiurare il peggio.

Con tutte le cautele del caso, a oggi, il sondaggio tra i produttori dice che il raccolto 2018 si preannuncia in aumento, rispetto a un 2017 la cui produzione ha sventolato il segno meno in doppia cifra per tutte le regioni, attestando la produzione di vino rivendicata a livello nazionale intorno ai 42,5 milioni di ettolitri, di cui circa metà a Dop (secondo i dati Agea). C’è prudenza. Se l’estate andrà avanti senza strappi, il 2018 potrebbe riavvicinare l’Italia ai livelli di produzione medi dell’ultimo quinquennio.


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