Nell’ambito delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri il Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria, presieduto da Gianni Aiello, organizza un secondo ciclo di incontri dedicati al Sommo poeta, autore della Divina Commedia, padre della lingua italiana, e simbolo dell’unità del nostro Paese. In Inferno XXI Dante e Virgilio continuano il viaggio parlando di ciò: ”Che la mia Commedia cantar non cura”. Giungono sul ponticello, sopra la quinta bolgia dove vengono condannati i barattieri che hanno usato le loro cariche pubbliche per ricevere privilegi. I barattieri (baratteria= corruzione) si erano moltiplicati “come una coppia di criceti in calore”. Le pareti e il fondo del fossato sono rivestiti da pece che ribolle. Virgilio richiama il Sommo che osserva lo strano fenomeno. Un diavolo nero ad ali spiegate sta sopraggiungendo velocemente, porta un’anima dannata e giunto sul ponte dice: ”O’ Malebranche, ecco uno degli anziani di Santa Zita! Buttatelo nella pece mentre io torno in quella città, che è molto ben fornita di barattieri… lì per denaro ogni no diventa sì”, (“La Divina Commedia riveduta…”, cit.) Il dannato che deve subire il contrappasso, la corrispondenza tra il peccato commesso in vita e la pena, arrivato nella bolgia, immerso nella pece, risale a galla imbrattato. “Qui non ha loco il Santo Volto! Qui si nuota altrimenti che nel Serchio!” Come poco prima Santa Zita che non era stata ancora fatta santa quando Dante scrive la Commedia ed era morta solo nel 1278, ora il Volto Santo e il fiume Serchio sono evocati come simboli di Lucca. Un altro riferimento alla nostra città è l’incontro di Dante con il poeta lucchese Bonagiunta Orbicciani (Purg. XXIV), che gli parlerà di una ragazzina “compaesana”. Bonagiunta preavviserà Dante che Gentucca “ti farà piacere Lucca”. Si può pensare non a un amore, ma a una preferenza particolarmente ospitale, che abbia fatto ricredere Dante rispetto all’immagine negativa già suggerita di Lucca e dei lucchesi nei passi dell’”Inferno”. Grazie a questa citazione si può capire che Dante abbia frequentato Lucca (ma c’è un dubbio che Giovanni Alighieri, firmatario che a Lucca fece un atto mercantile, sia figlio di Dante o di un altro Alighieri).Venerdì 29 ottobre sarà la volta della ricercatrice lucchese Elena Pierotti, presente in diversi incontri organizzati dal Circolo Culturale “L’Agorà”, che in questa occasione relazionerà su “Dante a Fosdinovo: Amicizie, amori, parentele”. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data dal 29 ottobre.
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