Pur non volendo e non potendo entrare nel merito e non essere nelle condizioni di produrre giudizi ,a noi sembra davvero strano ed inaccettabile che si possa morire per una febbre alta. È stata aperta una inchiesta :due medici sono indagati nell’ambito dell’inchiesta scaturita dalla morte di Antonia Andali, la donna di 32 anni, madre di due figli di 12 e 6 anni e residente a Cropani marina, deceduta giovedì pomeriggio, dopo quattro giorni di febbre alta.
Che in Calabria,ai giorni nostri, nel 2019 ,si possa morire così non é davvero un fatto normale.
Anche al di là della vicenda che ha coinvolto la sfortunata signora Antonia e la sua famiglia sentiamo di poter affermare che la sanità così come è stata concepita non va bene.Va ripensata. Non è possibile che quando si parla di salute si faccia riferimento a soli calcoli ragioneristici. Tra l’altro fatti molto male e a discapito dell’utente e della comunità nella sua interezza. Vanno eliminati quelli che per noi sono dei veri e propri conflitti di interesse. Va ripensato il ruolo del medico e vanno assunti quelli che mancano.
Basta con le lunghe liste di attesa e con i medici che possono prestare la loro opera sia nel pubblico che nel privato.
Il ministro Grillo non deve optare per i pannicelli caldi ma per soluzioni coraggiose e rivoluzionarie.
Senza alcuna esitazione é la salute la vita il paziente che vanni posti al centro di una nuova filosofia sanitaria.
Comitato Malati Cronici del lametino
Il presidente Giuseppe Gigliotti
Il coordinatore Giuseppe Marinaro