Confermati gli exit poll, a Genova Silvia Salis – sostenuta da Partito democratico, Alleanza verdi e sinistra, Silvia Salis sindaca, Riformiamo Genova, Movimento 5 Stelle – incassa la vittoria al primo turno, strappa la città al centrodestra, e ha la meglio, con il 51,48%, sul principale sfidante, il candidato Pietro Piciocchi (44,20%), appoggiato dalle liste Bucci Noi Moderati Orgoglio Genova, Lega, Forza Italia, Piciocchi sindaco vince Genova, Udc, Fratelli d’Italia, Npsi-Democrazia cristiana.
“Dedico la vittoria a mio padre, mi avrebbe detto che è orgoglioso di me”, ha commentato la neo-sindaca Silvia Salis parlando del padre Eugenio, morto pochi giorni prima dell’inizio della campagna elettorale.
“Cambiamento e unità sono stati sicuramente due elementi fondanti di questa campagna elettorale che partiva già da un senso di un risultato negativo di questa amministrazione che era emerso alle Regionali, dove comunque il sindaco uscente a Genova aveva ricevuto una sonora bocciatura”, ha sottolineato Salis. “Sicuramente un cambiamento era auspicato, la città lo chiedeva e il senso di unità che abbiamo saputo dare con la giusta coalizione ha convinto l’elettorato – ha aggiunto – Credo che questo ampio risultato sia il risultato di questo”. “La narrazione della destra di quelli del no è stata una narrazione grossolana. Io ho detto tutta una serie di sì alle infrastrutture, ai grandi progetti già in corso e chiaramente ho parlato anche di infrastrutture sociali, cosa che loro hanno totalmente ignorato”, ha proseguito Salis.
A Ravenna è una riconferma. Alessandro Barattoni, candidato del campo largo, passa al primo turno con il 58,15% staccando di oltre 30 punti il principale sfidante, Nicola Grandi sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e dalla lista civica ‘Viva Ravenna’ che si ferma al 25,05%. “È una bella vittoria, merito del lavoro di tanti e di un progetto che punta a guidare i cambiamenti dei prossimi 10 anni. I ravennati ci hanno dato fiducia, lavoreremo fin dal primo giorno per recuperare sull’astensione e sulla percentuale del voto”, ha commentato a caldo Barattoni.
Invece a Taranto e Matera la partita si giocherà al ballottaggio, fissato per l’8 e il 9 giugno. Nella città pugliese, dove il centrodestra si era diviso, il candidato del centrosinistra Pietro Bitetti (sostenuto dal Pd, Avs, Per Bitetti sindaco, Demos, Unire Taranto, Con Bitetti, Democrazia Cristiana e Partito Liberal Democratico-Azione) ha ottenuto il 37,39% e sfiderà al secondo turno Francesco Tacente (candidato di Taranto Popolare, Prima Taranto, Patto Popolare, Fortemente Liberi, Noi Taranto, Riformisti per Taranto-Socialisti, Udc-Evviva Taranto) che si è fermato al 26,14%.
A Matera invece Roberto Cifarelli, ex Pd, sostenuto da una coalizione civica trasversale in cui ci sono esponenti di Forza Italia, Azione, +Europa, che ha ottenuto il 43,52% sfiderà al secondo turno Antonio Nicoletti, candidato del centrodestra, che si è fermato al 36,98%.