Le previsioni, si legge, “sono frutto di un nuovo indicatore che misura il rischio delle regioni di entrare in zona gialla considerando il numero di nuovi casi in un certo momento in una data regione e allo stesso tempo il numero di persone vaccinate in quella regione fino a quel momento. Questo indicatore è quindi basato su una soglia modificata dei livelli critici dell’incidenza per tener conto dell’avanzamento del piano nazionale di vaccinazione. O in altri termini pesa il numero di contagi con il numero di vaccinati, perché un numero di contagi elevato in una regione con tanti vaccinati non dovrà preoccupare troppo”.
“Usando questo indicatore – prosegue Altems – si riesce a mettere in atto azioni preventive prima ancora che le ospedalizzazioni aumentino. Infatti non sono le ospedalizzazioni in sé da tenere sotto controllo, perché agire quando le ospedalizzazioni sono già aumentate significa agire tardivamente, come è stato fatto nella seconda ondata lo scorso autunno”.
“Alla luce delle evoluzioni degli ultimi giorni – afferma Americo Cicchetti, direttore di Altems – è indispensabile prevedere l’adozione di misure restrittive che però tengano conto del nuovo contesto legato all’avanzamento della campagna vaccinale che è diverso da regione e regione”.
“Le soglie per l’ingresso nella zona gialla vanno quindi riviste e differenziate tra regioni – sottolinea – perché è diverso l’avanzamento della campagna vaccinale nelle diverse regioni. Con questo ultimo introduciamo un modello di revisione delle soglie di rischio regionali, potenzialmente utile al governo della fase attuale della pandemia”.