dariush
23 marzo 2019

News

Convegno Sanità in Calabria. Cotticelli: «Disegno criminoso raffinatissimo, atto a svuotare le casse dello Stato sulla pelle dei cittadini. La coscienza si ribella». Vari interventi su Decreto Calabria, nuova azienda ospedaliera Catanzaro, ospedale di Lamezia


«Quando mi è stato affidato questo incarico mi tremavano i polsi ma ho accettato la sfida. Subito dopo, quando mi sono reso conto della situazione, mi tremava anche il cuore. Ho visto cose folli, non frutto di disorganizzazione e incompetenza ma di UN DISEGNO CRIMINOSO RAFFINATISSIMO, ATTO A SVUOTARE LE CASSE DELLO STATO SULLA PELLE DEI CITTADINI»: così ha esordito Saverio Cotticelli, commissario ad acta in Calabria per la Sanità, intervenendo a Lamezia al convegno 5 Stelle «La sanità calabrese e il ruolo di Lamezia Terme».

E anche alla folla dei presenti in sala tremava un po’ il cuore mentre Cotticelli illustrava i fatti constatati e le proposte che il governo intende mettere in atto per porre fine allo «scempio della sanità in Calabria, una gravissima situazione della quale il ministro Grillo, che è un medico, ha voluto rendersi conto di persona». Cotticelli ha quindi illustrato a grandi linee il Decreto Calabria, atteso nei prossimi giorni, che affiancherà il Piano nazionale sulle liste d’attesa già emanato che dovrà essere recepito e attuato dalla Regione. In sintesi, sarà un testo normativo forte che va in due direzioni: poteri speciali, per un controllo amministrativo efficace, sostituzione della governance, rotazione dei dirigenti e tavoli di verifica costanti. Un’opera di moralizzazione delle attività in materia di Sanità, per salvare preziose professionalità attualmente oppresse, tenendo conto che il contatto con le autorità giudiziarie è quotidiano e ogni atto sarà passerà attraverso le sue maglie.

L’integrazione dell’ospedale di Lamezia Terme con la nuova azienda ospedaliera di Catanzaro è stata definita da Cotticelli un papocchio: «Sono stato audito e mi sono espresso favorevolmente sull’integrazione dei due Poli ospedalieri, la logica e l’economia vanno in questa direzione. Devo dire però che non ho parlato dell’ospedale di Lamezia perchè nei documenti a me forniti non veniva citato, nessuno me ne ha parlato. Credo sia folle pensare di unire ad un colosso formato da due giganti inserendovi l’ospedale lametino, che è una struttura più piccola e per legge integrata con Soveria Mannelli e Soverato. L’Ospedale di Lamezia dev’essere potenziato, deve essere una struttura al servizio di un territorio grande e centrale, una realtà in crescita che sarà sempre più importante. Introdurrò uno studio specifico per Lamezia per farne un fiore all’occhiello e sono aperto a consigli e confronti e ad ascoltare chiunque vorrà parlare con me. Per quanto riguarda il protocollo, lo devo fare io e seguiremo l’iter secondo la legge vigente. Ricorsi e impugnazioni eventuali le affronteremo quando si presenteranno».

Dariush Assadi, farmacista e attivista del Meetup Lamezia 5 stelle, ha fornito un quadro preciso e dettagliato della sanità calabrese e lametina, una disamina puntuale delle problematiche e dei provvedimenti mai applicati, intramoenia, disarticolazione e svuotamento di strutture e reparti (vedi Soveria Mannelli), dati sull’ospedale Giovanni Paolo II davvero inquietanti e, se non si interviene, prospettive ancora peggiori nel futuro della sanità lametina, pensando al destino della Fondazione Campanella e all’accorpamento dell’Asl di Lamezia con Catanzaro: «Dopo dieci anni di commissariamento, la Calabria è ultima nella classifica dei punteggi Lea, livelli essenziali di assistenza. Le perdite passano dai 30 milioni di euro del 2014 ai 130 del 2018, e spendiamo 300 milioni l’anno per la mobilità passiva».

Anche il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito sulla stessa linea, definendo le proposte del governo regionale: «un tentativo di conquista nella Sanità dei posti di potere che contano in vista delle elezioni. Ma poco importa se questa avviene sulla pelle dei calabresi». D’Ippolito ha ribadito la sua contrarietà alla fusione tra ospedali e all’integrazione di Lamezia: «E’ solo una cornice vuota, si vuole costruire un grattacielo senza le fondamenta, cioè senza una seria programmazione e pianificazione che la possa giustificare. Non dimentichiamo che il Policlinico universitario ha una esposizione debitoria di 106 milioni di euro, pari al 60 per cento dell’intero debito sanitario della Regione, numeri inquietanti. Non esiste al mondo prendere una struttura in salute e incorporarle un’altra che invece sta male e poi arrivare all’inserimento del Giovanni Paolo II. Non abbandoniamo Lamezia», ha concluso D’Ippolito, «è una battaglia che ci deve vedere uniti come lo scorso 19 marzo»
Appello raccolto dal sindaco di Lamezia Paolo Mascaro che, alla fine del suo accorato intervento (durante il quale ha dichiarato di aver ricevuto la notifica della richiesta di sospensiva dalla carica), «Siamo tutti qui perchè amiamo la nostra città. E io sarò sempre al fianco di chi difenderà Lamezia».

Sono intervenuti anche il presidente del Consiglio comunale di Lamezia Salvatore De Biase, Filippo La Russa e Gianluigi Scaffidi.


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