Dopo lo sciopero del 12 maggio delle dipendenti dell’Azienda Cooperativa Life Project, e in attesa dello sciopero previsto per 3 giorni a fine mese, mi sembra giusto rendere nota la situazione perché utenti, opinione pubblica e istituzioni interessate conoscano lo stato delle cose.
Le dipendenti accreditano 7 mensilità che non sono state erogate, non sono in possesso di diverse buste paga e l’Azienda non tiene fede nemmeno agli accordi stipulati in sede di Ispettorato del Lavoro.
Ma c’è di più e peggio: dopo l’annuncio della seconda tornata di sciopero l’Azienda comunica che pagherà subito 3 mensilità che non vengono, però, erogate a quelle dipendenti che hanno in corso i decreti ingiuntivi per recuperare le somme di loro spettanza.
Si potrebbe dire che la prassi legale vuole così, ma l’Azienda non ha nemmeno provato a chiedere al SUL la revoca dei decreti ingiuntivi per poter retribuire parte dei crediti vantati dalle dipendenti ma ha scientemente operato per pagare alcune e non altre allo scopo evidente di creare difficoltà al SUL e alle lavoratrici.
Oltretutto, l’Azienda impugna i decreti ingiuntivi al fine, anche qui evidente, di dilazionare il pagamento e procrastinarlo sine die. È una maniera di agire dilatoria, arrogante e discriminatoria alla quale non possiamo che opporci frontalmente e con decisione.
Infine, nell’incontro con la Prefettura l’Azienda ha subdolamente fatto riferimento agli anziani a cui sarebbe mancata l’assistenza. Bene, informiamo l’Azienda che gli scioperi che non incidono sugli utenti si chiamano scampagnate e che dovrebbero avere il buon gusto di tacere dopo aver portato all’esasperazione lavoratrici che non hanno saltato un giorno di lavoro nonostante il fortissimo e corposo ritardo nei pagamenti e che, proprio nella considerazione degli utenti che l’Azienda evidentemente non ha, hanno provveduto di tasca loro alle spese di carburante per rendere il servizio alle famiglie.
Per ultimo e pubblicamente: continuare a insistere sui ritardi veri o presunti del Comune è fuori luogo. Abbiamo chiarito che il nostro rapporto esclusivo è con l’Azienda che ha l’obbligo di retribuire i dipendenti perché, con l’appalto, si assume il cosiddetto rischio d’impresa. A pagare dopo aver incassato siamo buoni tutti, non è indispensabile una cooperativa e nemmeno un appalto perché l’Assessorato ai servizi sociali e la sua equipe sarebbe perfettamente in grado di gestire il servizio.
SUL REGGIO CALABRIA
Il Segretario Generale
ALDO LIBRI