“Non si possono raggiungere le seconde case nell’ambito di questo Dpcm, bisogna rimanere nella casa di residenza”. Lo chiarisce il ministro dei Trasporti Paola De Micheli a ‘La vita in diretta’ su Raiuno. De Micheli rimarca inoltre l’obbligo di mascherina o di qualunque dispositivo protegga bocca e naso, o anche di “una sciarpa” per usare i mezzi pubblici o in caso contrario “ci sarebbe da restare a terra”.
Dopo verrà incentivata anche la mobilità alternativa, con le bici elettriche o i monopattini. “Stiamo studiando una misura ad hoc” per consentire a tutti di andare a lavorare anche in orari differenziati “perché gli studi dei flussi ci dicono che il massimo della frequentazione soprattutto del tpl è tra le 7.10 e le 7.40 della mattina”, aggiunge il ministro.
“Nessun sistema dei trasporti né italiano né europeo è nelle condizioni di reggere con il metro di distanziamento la stessa mole di lavoratori che c’era prima del Covid”, sottolinea, osservando che con il distanziamento di un metro “e non sarà sufficiente un seggiolino” di distanza, porterà la nuova capienza a “circa il 50% ma in alcuni casi anche meno”.
La sospensione delle funzioni religiose è stata dovuta all’ eccessiva rischiosità in termini sanitari “ma oggi il premier Conte ha dato massima disponibilità alla Cei per trovare una soluzione quanto prima per celebrare la messa sapendo” che non potranno esserci assembramenti né prima, né dopo la liturgia. “Credo che si potrà trovare una soluzione”, insiste.
“Abbiamo sempre detto che le persone anziane sono le più fragili, serve grande cautela nelle visite”. E’ quanto afferma il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in merito alla possibilità di fare visita ai congiunti nella fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Brusaferro, intervenuto alla conferenza stampa della Protezione Civile, spiega che la cautela è d’obbligo soprattutto per chi in questo periodo di lockdown è stato più esposto ai rischi di contagio.
“Nel momento in cui non si ha certezza, bisogna stare molto cauti nel fare queste visite -afferma-. Oggi faccio fatica a pensare al tampone prima di una visita (ai familiari, ndr), non credo che sia la soluzione più immediata. Ma se una persona per motivi professionali è esposta ad avere contatti stretti, tanto più se asintomatica, mi sento in dovere di raccomandare fortemente grande cautela”.
Analizzando gli ultimi dati del contagio in Italia, Brusaferro evidenzia che “continua il calo di R0″ ma “comunque c’è circolazione del virus nel nostro territorio”. Questi numeri indicano “un successo delle misure adottate”, ma “man mano che avvieremo nei prossimi giorni caute aperture, dovremo monitorizzare attentamente” i dati, “fra cui quelli dei ricoveri nelle terapie intensive”. Questo per poter intervenire in “funzione dell’evoluzione dell’epidemia”. “Oggi siamo ancora in fase epidemica, anche se per fortuna con numeri molto ridotti”, precisa Brusaferro.
Il presidente Iss annuncia poi che è in arrivo un “documento che verrà reso pubblico proprio per ridurre la disomogeneità fra regioni e spingere verso” un’effettuazione “tempestiva dei tamponi”. Si incontrano ancora problemi, infatti, per effettuare i tamponi, anche se si è contatti di soggetti positivi. Ebbene, “una delle indicazioni che stiamo condividendo è proprio quella di avere una crescente tempestività nell’eseguire i tamponi, anche fuori dal contesto ospedaliero e nelle persone paucisintomatiche”.
Oggi si viaggia a un ritmo di “oltre 60 mila tamponi al giorno”. L’obiettivo è “spingere verso l’obiettivo di ridurre il più possibile le disomogeneità” sui tamponi a livello regionale. (ADNKRONOS)