Covid, Oms: "Più sequenziamenti contro varianti come Kraken"
11 gennaio 2023

News

Covid, Oms: “Più sequenziamenti contro varianti come Kraken”


“Sono passati ormai 3 anni da quando la prima sequenza di Sars-CoV-2 è stata condivisa con il mondo. Quella sequenza ha consentito lo sviluppo dei primi test e, in definitiva, dei vaccini. Durante tutta la pandemia l’attività di test e sequenziamento ci ha aiutato a monitorare la diffusione e lo sviluppo di nuove varianti Covid. Ma dal picco dell’ondata Omicron, il numero di sequenze condivise è diminuito di oltre il 90% e il numero di Paesi che condividono sequenze è calato di un terzo. Il sequenziamento rimane vitale per rilevare e tracciare l’emergenza e la diffusione di nuove varianti, come XBB.1.5″, battezzata Kraken sui social, variante in ascesa in diverse aree del mondo. A lanciare un monito sul crollo dei sequenziamenti virali è stato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante il consueto briefing con i media.

Leggi anche

“Esortiamo tutti i Paesi che stanno vivendo un’intensa trasmissione” di Covid “ad aumentare il sequenziamento di Sars-CoV-2 e a condividere tali sequenze. L’investimento nei test sulle persone a rischio per garantire che ricevano cure adeguate e nel tracciare il virus rimane vitale”, ha invitato il Dg Oms.

MORTI NEL MONDO – “Da febbraio dello scorso anno, il numero di decessi Covid settimanali segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità è diminuito di quasi il 90%. Ma da metà settembre questo dato è rimasto bloccato tra 10mila e 14mila morti a settimana”. Negli ultimi 7 giorni monitorati “sono stati quasi 11.500: circa il 40% dalle Americhe, il 30% dall’Europa e il 30% dalla regione del Pacifico occidentale. Un numero quasi certamente sottostimato, dato che questa voce dei decessi correlati a Covid è ‘sottoriportata’ in Cina” ha evidenziato il direttore generale dell’Oms.

“La maggior parte di coloro che muoiono rientrano nei gruppi a rischio, compresi gli anziani – ha sottolineato – Durante gli ultimi 6 mesi del 2022, le persone di età pari o superiore a 65 anni hanno rappresentato circa il 90% di tutti i decessi segnalati”. Ma, ha ammonito il Dg Oms, “ancora una volta i dati che riceviamo dai Paesi sono inadeguati a darci un quadro chiaro di chi sta morendo e perché. Solo 53 Paesi su 194 forniscono dati sui decessi disaggregati per età e sesso”.

Da qui l’appello rinnovato dal direttore generale dell’agenzia Onu per la salute: “Mentre entriamo nel quarto anno di pandemia, chiediamo a tutti i Paesi di fornire questi dati. Più dati abbiamo, più chiara è l’immagine che abbiamo”.

Il mondo non può chiudere gli occhi e sperare che questo virus se ne vada. Non lo farà” è il messaggio lanciato da Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Infine, ha aggiunto, “continuiamo a invitare tutti i Paesi a concentrarsi sulla vaccinazione completa dei gruppi più a rischio, in particolare gli anziani. E continuiamo a invitare tutte le persone a prendere le precauzioni appropriate quando necessario per proteggere se stessi e gli altri”.


Leggi anche...



News
Zelensky aspetta Putin, rebus Istanbul dipende da Trump

Vladimir Putin andrà a Istanbul per l'incontro con Volodymyr Zelensky domani 15 maggio? No,...


News
Papa Leone XIV sfiora il milione di follower su...

Papa Leone XIV, che ha scelto di mantenere attiva la presenza sui social media attraverso gli...


News
Papa Leone XIV supera il milione di follower su...

Papa Leone XIV, che ha scelto di mantenere attiva la presenza sui social media attraverso gli...


News
Uruguay, morto Pepe Mujica: il tupamaro presidente...

E' stato - come lo ha omaggiato il premier spagnolo Pedro Sanchez - un leader che ha vissuto...