Ddl Zan, al via il 'tavolo' Ostellari in Senato
29 ottobre 2021

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DDL Zan. Primavera della Calabria: «Traditi i giovani e la stragrande maggioranza dei cittadini, ma chi lotta ogni giorno non perderà mai davvero»


Ieri il Senato ha affossato il DDL Zan. Alcuni hanno cantato vittoria, altri hanno ammesso la sconfitta.
La verità è che non ha vinto nessuno, hanno perso i diritti, e quando perdono i diritti perdono tutti, indistintamente.

Beceri calcoli politici, magari in vista dei prossimi provvedimenti finanziari ma soprattutto alla luce dell’elezione del prossimo Presidente della Repubblica che si terrà nel febbraio 2022, hanno avuto la meglio sul senso di civiltà e solidarietà.

Molti non hanno avuto nemmeno il coraggio di metterci la faccia, protetti da quel voto segreto che di fronte a tematiche del genere non dovrebbe mai essere utilizzato: da cittadini abbiamo tutto il diritto di sapere chi realmente combatte per l’ estensione e la garanzia dei diritti civili e chi no.

Capire chi siano questi traditori, nel vero senso della parola, non è affatto difficile. Pseudoliberali, affaristi della politica desiderosi solo di far parlare di se e capaci perfino di fare l’occhiolino alla destra più oscurantista di tutto il mondo occidentale, nostalgici dello storico potere ecclesiastico della peggiore specie, sono solo alcuni esempi. Poi ci sono loro, i fascio-sovranisti, che sin da subito hanno provato a bloccare l’emanazione di questo provvedimento ma paradossalmente, nella giornata di ieri, hanno mantenuto una linea coerente rispetto ai sedicenti paladini dei diritti civili.

Sono tutti questi gli autori di una delle pagine più vergognose degli ultimi decenni; sono tutti questi che ieri hanno sancito una ulteriore frattura fra politica e cittadini; sono tutti questi che hanno macchiato ancora una volta l’immagine dell’Italia e degli italiani agli occhi del mondo; sono tutti questi che in nome di qualche misero accordo politico hanno ferito le persone che ogni giorno subiscono la discriminazione sulla propria pelle; sono tutti questi che ieri hanno trasformato un’aula parlamentare in un tifo da stadio; sono tutti questi incapaci ormai di provare vergogna.

Sono anche tutti questi che ieri si sono tirati la zappa sui piedi perché Il Paese reale è da tutt’altra parte e perché il processo verso la civiltà è continuo e travolgente.

Un plauso va fatto ai tantissimi giovani che pur apparentemente distanti (e guai a pensare che sia così) dalla politica hanno dimostrato sensibilità su queste questioni e che ieri hanno espresso profonda indignazione.

Quella gente (non sono affatto “onorevoli”) ieri ha tradito proprio i giovani, ha tradito la sensibilità della stragrande maggioranza dei cittadini, in una sola parola ha tradito il popolo, chiusa fra  le mura di quei palazzo che, è bene ricordarlo sempre, rappresenta le istituzioni e quelle sono NOSTRE.

Ieri hanno perso tutti, quindi, ma chi lotta ogni giorno non perderà mai davvero, chi invece canta vittoria dietro uno “scudo” è solo uno stolto convinto di aver sconfitto i suoi “nemici”, senza rendersi conto di averne creati molti di più e molto più agguerriti rispetto a prima.

Luigi Innocente – Primavera della Calabria 


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