«Un segnale forte e chiaro: siamo con De Masi e con tutti gli imprenditori come lui. Chi ha il coraggio di denunciare non deve sentirsi solo. Fa effetto vedere una camionetta dell’Esercito davanti alla sua impresa. Lo Stato deve restituirgli la vita, deve ridargli la possibilità di accesso al credito. La criminalità deve sapere che chi tocca De Masi tocca il Governo e lo Stato e avrà pesanti conseguenze».

A dirlo il vicepremier Luigi Di Maio in visita ieri allo stabilimento dell’imprenditore calabrese da anni minacciato dalla ‘ndrangheta. Di Maio ha visitato lo stabilimento insieme al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha definito De Masi «un imprenditore servitore dello Stato che da’ speranza alla società civile».

Luigi Di Maio ha incontrato anche il commissario straordinario dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli, secondo il quale lo scambio di vedute col vicepremier é stato «molto proficuo e caratterizzato da toni molto cordiali».