E’ morto ieri, dopo una lunga malattia, nella sua casa di Casalpalocco (Roma), all’età di 84 anni, il giornalista, conduttore radiofonico e televisivo Luciano Rispoli.
Con lui scompare una persona colta, intelligente e garbata, un «padre della Tv» come lo ha definito qualche anno fa Maurizio Costanzo.
Nato a Reggio Calabria il 12 luglio del 1932, Rispoli poco più che ventenne si trasferisce a Roma e, in seguito a un concorso per radiocronisti, entra alla Rai dove inizia una carriera che lo porterà a diventare uno dei volti più popolari della televisione italiana. Negli anni ha ricoperto in Rai ruoli dirigenziali, direttore di Rai Educational per dieci anni e assistente del vicedirettore generale Emmanuele Milano.
Tantissimi i programmi ideati e condotti da Luciano Rispoli. Ne citiamo solo qualcuno: Pomeridiana, Il gioco dei mestieri, Intervista con la scienza, Pranzo in TV, La grande corsa, Una grande occasione e Parola mia, famoso gioco incentrato sulla lingua italiana con la partecipazione in qualità di arbitro del linguista Gian Luigi Beccaria.
Nel 1990 Rispoli lascia la Rai per Telemontecarlo, dove conduce il gioco-spettacolo Ho fatto 13!!!, accompagnato da un gruppo di comici, il varietà rievocativo delle canzoni di Sanremo La più bella sei tu (tre fortunate edizioni), fino a quando non inventa e conduce il longevo Tappeto volante, talk show quotidiano del pomeriggio, affiancato da Melba Ruffo (e poi anche della seconda serata col titolo Le mille e una notte del Tappeto volante) cui partecipano personaggi illustri italiani e non solo.
Intensa l’attività di Rispoli anche nella carta stampata. Ha infatti scritto e curato rubriche su quotidiani e periodici, tra i quali La Domenica del Corriere, La Voce Repubblicana, TV Sorrisi e Canzoni, il Radiocorriere TV, La Nazione e Il Resto del Carlino.